Home Copertina Marek Hamsik: “Continuiamo a coltivare il sogno di vincere lo scudetto”

Marek Hamsik: “Continuiamo a coltivare il sogno di vincere lo scudetto”

Il capitano del Napoli Marek Hamsik in conferenza stampa  a Castel Volturno ha presentato il suo libro scritto in collaborazione con Monica Scozzafava e Maurizio De Giovanni. Ecco le sue parole: “E ‘ più facile parlare a 4 occhi o a 6 occhi con Monica e Maurizio, piuttosto  che davanti ai giornalisti. Le mie immagini più belle del mio percorso sono queste: “Quando sono arrivato in questa società, non sapevo cosa aspettarmi. Fin dal primo giorno ho capito l’ amore dei tifosi vedendo  1000 persone. Poi la rete segnata in Coppa Italia contro la Juventus nel 2012 e il terzo forse il record di reti di Diego che ho battuto. Sicuramente prima della partita di Firenze, ci credevamo tutti allo scudetto noi e la città. E’ andata così e quest’anno il sogno resta sempre quello e ci teniamo a fare bene per tutta la stagione non solo sabato pomeriggio. Napoli mi ha dato tanto e per me è bello sentire il calore dei tifosi perché tutto questo non capita tutti i giorni, mi sono sempre trovato bene con loro e ho mantenuto un grande rapporto con tutti i napoletani. Sta procedendo been il mio ruolo da regista sapevo che per impararlo ci voleva del tempo,ma piano piano migliorerò. Il Mister già dalla prima telefonata mi aveva detto che mi voleva in questa posizione. Ci son stati tanti altri momenti negativi, ma la sconfitta di Firenze è quella che ci ha fatto stare più male. Sono episodi che dobbiamo dimenticare in fretta, così come quando giochi male. Siamo dei professionisti e dobbiamo pensare subito alla prossima battaglia. Effettivamente dovremo migliorare l’approccio alle partite, perché siamo il Napoli e non ci possiamo permettere di sbagliare sempre tre partite consecutive. I match non si possono ribaltare sempre e dovremo voltare pagina a partire da sabato pomeriggio con la Fiorentina. I miei gol più belli sono quelli contro il Milan, la Juventus e spero di segnarne altri.

Sui cori di discriminazione territoriale sono momenti molto difficili, sono cori inutili che io non capirò mai. L’arbitro potrebbe sospendere pure la partita, ma sono complicati da contrastare. Però certamente fa male ascoltarli. Noi abbiamo gli occhi addosso di molte persone. Io sono un professionista serio e  mi comporto in maniera corretta perché so di essere da esempio a donne e bambini. Al mio futuro non ci sto pensando ancora, ho ancora qualche anno da giocatore. Magari fonderò delle scuole calcio in Slovacchia. Mi auguro di scrivere qualche libro per un trofeo speciale e dedicarlo ad Ancelotti. la biografia del mister l’ho comprata e sono arrivato a metà lettura.

Mi piacerebbe girare Napoli, però non l’ho vistata tutta perché la gente ogni volta mi ferma in strada a chiedere autografi e foto. Vivendo nel mondo dei telefonini, non ti puoi sottrarre una foto. a Napoli sotterranea  e sul Vesuvio non ci sono mai andato in 12 anni che sto qua, ma un giorno ci andrò. Questo è il gruppo più compatto con il quale io abbia mai giocato. abbiamo cambiato qualche giocatore, ma l’ossatura è rimasta intatta. Su di me si è detto e scritto tanto in questi 12 anni di Napoli e il lettore sicuramente troverà qualcosa di nuovo. Questo libro è rivolto sia ai più piccoli che ai più grandi e spero che piaccia. E’ bello sentire gli applausi dei tifosi sia quando segno, oppure quando faccio una bella giocata. Il tifoso napoletano non ha bisogno di spiegazioni, sa quale sia la strada per lo stadio. A Napoli l’unica cosa per il quale  c’è amore è il calcio perché sono molto appassionati alla squadra. Io spero che il capitan futuro possa essere Lorenzo Insigne. E’ napoletano e ci tiene molto alla squadra. Se mi dovesse assicurare il tricolore, sono pronto a cedergli la fascia di capitano. Però in questo club di Maradona c’è stato solo lui. Tutti i giocatori forti che abbiamo avuto, non sono mai arrivati al suo livello. Sono contento che i miei figli stiano seguendo le orme del padre. Sono tutti e due iscritti alla scuola calcio, ma spero che uno su due  ce la faccia  a diventare professionista, perché so che è una strada molto difficile da intraprendere. Io a casa cerco di fare il padre nel miglior modo possibile e   quando posso li accompagno io a scuola. Tutta la mia famiglia è di qua e i miei figli sono nati alla clinica Pineta Mare. Io altre al calcio, ho altre passioni nello Sport. Sono uno sportivo e anche se sono un professionista pratico senza alcun problema Tennis, Beach Volley, Ciclismo, le l’altro giorno ho scoperto il Paddle. Poi condivido la passione per le macchine con il dottor De Nicola. fa male vedere la Nazionale così in basso. Quando ero piccolo, mi ricordo la finale del 94 e spero che possa tornare ai fasti di quel tempo quando l’ Italia era fortissima.Ci tengo alla maglia e per questo che sono 12 anni qua. Di ciò ne vado fiero e può darsi che finirò la carriera nel club azzurro”.

Articolo precedenteAlessandro Del Piero: “Ancelotti dovrà gestire meglio l’organico del Napoli”
Articolo successivoLa SSC Napoli su Twitter: “Anche oggi ottimo allenamento”
Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24