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“DasviTania”: ovvero il Mondiale secondo Tania Pagnotta (Giorno 14)

Bentornati a DasviTania, l’unica rubrica che è intelligente ma non si applica. Prima di affrontare l’immane tragedia che ha sconvolto oggi la Crucchia, come di consueto inizio il mio delirio quotidiano commentando le due partite serali della giornata di ieri, più precisamente quelle del Gruppo D. Che dire di Islanda – Croazia? Niente, se non che la Croazia è realmente forte, secondo me; contestualmente è fatta anche da 3 o 4 giocatori realmente bruttini, però: diciamo che, per noi fanciulle desiderose di contemplare la beltà maschile in calzoncini durante questi Mondiali, i croati sembrano un po’ come quei famosi biscotti dal nome emblematico: brutti ma buoni. In compenso, ieri sera, causa presenza della delegazione islandese, è stata registrata un’altissima concentrazione di biondi in campo: roba che nemmeno nelle più titolate boy band degli anni ‘80/’90. Ok, Croazia qualificata meritatamente agli ottavi, islandesi che tornano a fare i biondi nel loro Paese. Ma passiamo alla partita decisamente più importante del girone, Nigeria – Argentina. Innanzitutto registriamo il sacrosanto cambio d’abito di Sampaoli, che ha abbandonato l’infelice mise sfoderata in Argentina – Croazia, composta da maglietta attillata tipologia “mostrapanza e mostratattoo da tamarro”, per una più sobria tuta bianca. Interessante anche il suo consultare Messi sui cambi da effettuare durante la partita: temo che un giorno possa contattarmi per chiedermi se è il caso di mescolare pecorino romano e parmigiano per preparare il condimento della carbonara (se dovesse farlo, dovrei rispolverare di corsa il mio porto d’armi). Va beh, detto ciò, l’Argentina si è qualificata agli ottavi (e nemmeno sa come), grazie alla vittoria per 2 – 1 su una orgogliosa Nigeria. Naturalmente chi mi sta leggendo dall’inizio, sa che, nonostante l’eterno amore per D10S, non amo questa Argentina, per via di due elementi ivi militanti, e per il fatto che si continua, in maniera ormai noiosa e obsoleta, a tentare di fare paragoni tra Maradona e Messi. Francamente, non ne possiamo più. Potremmo rendere risposta universale a tale questione, il doppio dito medio esibito ieri sera da Dieguito? Mi auguro di si. Comunque, ottavi di finale per Croazia e Argentina, rispettivamente contro Danimarca e Francia. Ma passiamo alla tragedia appena citata all’inizio. La Germania è fuori, la Germania è fuori, la Germania è fuoriiiiiiiiii (da cantare a squarciagola a mo’ di nenia). Da oggi anche loro avranno, come l’Italia dal 2002, la Corea del Sud come bestia nera, come la  kryptonite per Superman, come il parmigiano sulla carbonara o sugli spaghetti con le vongole o come l’ananas sulla pizza. Aspetto con ansia il lutto nazionale tedesco (nel frattempo, rido). Qualificate agli ottavi, Messico e Svezia: quest’ultima a pari punti con i Burritos Men, ma prima nel suo girone per differenza reti. Avanti Ikea! Per la sotto-rubrica “Simpatia portami via”, impossibile, alla luce dei fatti odierni riguardanti la Svezia, non citare uno dei calciatori più simpatici e affabili della Svezia e dell’intero sistema solare: Zlatan Ibrahimović. È il grande assente di questa edizione ma va comunque nominato, solo nominato, niente altro; è un po’ come la storica pubblicità del Confetto Falqui… Basta la parola. Per oggi vi saluto, vado a fare zapping tra Serbia – Brasile e Svizzera – Costa Rica, mentre mi listo a lutto totale in memoria della Tedeschia.

Simona Cannaò

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