Home Copertina “Tania & cucito: l’atelier calcistico di Tania Pagnotta”

“Tania & cucito: l’atelier calcistico di Tania Pagnotta”

C’era una volta una bambina chiacchierona e sempre sorridente. Il suo papà era (ed è) un baffuto siciliano purosangue emigrato da giovane nella “Milano da bere”, per cercare lavoro. La sua mamma una bellissima fanciulla che amava farsi il capello “alla Mina”, comprare le scarpe “alla Mina” e disegnarsi perfino il neo “alla Mina”. Il suo papà era (ed è) un tifoso milanista talmente folkloristico, che dire che ad ogni partita eruttava come l’Etna, era come farlo passare per un monaco tibetano. La bambina chiacchierona e sempre sorridente aveva anche un fratellino, poco più piccolo di lei, ombra del papà e milanista spiaccicato come lui. Due figuri strani che si alzavano alle 4 del mattino in pieno mese di Dicembre per vedere la partita che avrebbe assegnato la Coppa Intercontinentale, col capofamiglia che alzava le sedie in maniera minacciosa contro la tv durante le partite del Milan e che faceva l’allenatore dalla sedia al posto di quello di turno in panchina. Tra questi due personaggi e due zii materni juventini, la bambina, nata a Napoli dopo il trasferimento del papà nella terra natìa della mamma per lavoro, avrebbe sicuramente avuto il destino segnato per quanto riguardava il tifo. Ci sarebbe stato da scegliere: o Milan o Juventus. Nessun Napoletano in famiglia e mamma ibrida per quanto concerneva il tifo calcistico. Un giorno all’improvviso però, qualcosa scattò nella testa, nel cuore e nello stomaco di quella bambina. Una festa, clacson, bandiere, caroselli, urla di gioia e fuochi d’artificio… Per quella bambina che fino ad allora aveva solo sentito parlare di Scirea, Bettega, Cabrini e poi di Baresi, Virdis, Maldini, Costacurta, Evani e Massaro (che godeva di smisurata stima da parte della sua mamma), si palesa qualcosa di nuovo, di sconosciuto, di azzurro, di Napoletano. Così la bambina che conosceva solo quei signori lì che giocavano a pallone, fece la conoscenza della squadra che portava il nome della sua città natale e di quello che poi avrebbero chiamato il “Dio del calcio”, che tra contraddizioni e esagerazioni, regalò a quella squadra tutta azzurra vittorie, sogni e speranze. La bambina decise allora che l’azzurro sarebbe stato il suo colore, il Napoli la sua squadra, Napoli la sua città… 31 anni fa come oggi, come sempre. Da Simona a Tania, da bambina a donna, l’azzurro è il suo colore, il Napoli la sua squadra, Napoli la sua città. E tutti questo è stato anche sabato scorso, con i milanisti infuocati contro gli avversari, con questi sotto di due gol e poi con una rimonta pazzesca che sa ancora di sogni e di speranze… Speriamo sappia anche di vittorie…

Dopo questo Amarcord, ecco le mie “Pagnottelle”, ovvero le pagelle da 0 a 10 di Tania Pagnotta

0 Alle curve A e B del San Paolo. Da frequentatrice della B, ho trovato pessima la contestazione alle alte sfere mentre la squadra era sotto di un gol (poi due) e in difficoltà
1 ai cori dei milanisti che popolavano il settore ospiti del San Paolo: probabilmente quelli della peggior specie, perché io ne conosco altri decisamente migliori
2 a CR7 che, durante Juventus-Lazio, ha voluto dare un saggio della sua bravura come pallavolista, chiaramente ignorando il contesto leggermente diverso da quello di una partita di beach volley
3 alla Fiorentina che mi ha fatto perdere la bolletta
4 all’arbitro Irrati che dovrebbe curarsi miopia e astigmatismo
5 a Strootman che si é infuriato per la cessione all’Olympique Marsiglia. Noialtri siamo felici invece, perché almeno ha finito di fare il criminale sul terreno di gioco
6 a Camoranesi che sabato al San Paolo ha sfoggiato un capello alla Fred Bongusto davvero da urlo (di Munch)
7 a Diletta Leotta in tenuta color Bosco di Capodimonte (rispettiamo il verde e le aiuole pubbliche, mi raccomando!)
8 al Torino che ha rimontato due gol all’anti-Juve… fa già ridere così, non vado oltre
9 a Ciro, Piotr e Mister Ancelotti: 3 gol e una partita riletta a dovere dopo un preoccupante doppio smacco… roba di livello altissimamente siderale
10 ad Allan: lo voglio come antifurto a casa mia

Vi saluto pagnottelli cari, ci si ritrova garruli e ciarlieri martedì 4 Settembre. Intanto vado a vedere un tutorial su Youtube su come realizzare la crocchia perfetta e non sembrare una sciattona reduce da due ore di traffico sulla Salerno – Reggio Calabria

Simona Cannaò

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