Home Copertina “Tania & cucito: l’atelier calcistico di Tania Pagnotta”

“Tania & cucito: l’atelier calcistico di Tania Pagnotta”

Da Wikipedia: “Samba: stile musicale e di danza originario del Brasile. Il nome “samba” proviene probabilmente da semba, che nel dialetto angolano kimbundu significa “panciata”, per il modo in cui si ballava.”.

Da Venerdì 2 Novembre 2018: “Samba: ballo di esultanza dopo i gol di Antonio Careca e di Dries Mertens”. Verrebbe proprio da mettersi a ballare a pazzi dopo la bella prestazione di ieri sera al San Paolo. Ormai la formazione di Mister Ancelotti è un po’ come la guantiera (vassoio in italiano) di paste la domenica: una sorpresa per i commensali che non sono andati in pasticceria a fare la fila. Siccome eravamo al 2 Novembre, giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, si è consumato, come usanza Napoletana, il famoso “torrone dei morti”, prelibatezza assoluta nostrana. Ecco, ieri, al posto delle paste, c’erano deliziosi pezzi di torrone nella guantiera azzurra. Un trionfo di bellezza e bontà che è l’anima di questa squadra. Un gruppo affiatato, senza primedonne, generoso, senza troppi egoismi, unito, senza troppi fronzoli. Diciamoci la verità: sto campionato senza il Napoli sarebbe un rimorchio col trasporto eccezionale di uallara. Ma veniamo alla partita: n’umidità di pazzi, i miei capelli appena lavati sembravano quelli di Bob Marley dopo dieci canne, un bel gruppetto di “amici da stadio” riunitosi all’ingresso, un regalone inaspettato e graditissimo ricevuto da un tifoso gigante (in seguito verrà reso noto il dono), l’ennesimo toto-formazione fatto per strada (naturalmente non ingarrato). Pronti, via: si parte cazzuti, ma talmente cazzuti che al 9’ minuto Insigne già insacca ed io riperdo la voce, recuperata appena 24 ore prima (sarà contenta la mia logopedista). Passano 29’ minuti e Ciruzzo fa il gol con cui pareggia quelli fatti dal mitico Careca e lo omaggia facendo il passetto di danza che lui soleva fare (ma addò e quanne e penza sti fatti stu guaglione?). Alla ripresa, invasi e accerchiati in curva da scorze di nocelle, l’Empoli segna (a onor del vero, ho visto una squadra che ce l’ha messa tutta), ma, dopo sei minuti, Dries la rimette dentro con un pallonetto che si insacca nel sette; se qul gol lo avesse fatto quello là (tanto lo so che avete capito a chi mi riferisco), quelli di Sky avrebbero chiesto ad Alberto Angela di farci una puntata di Ulisse e un’equipe di medici legali gli avrebbe fatto tanti di quegli esami sopra che la Sacra Sindone, per lo scuorno, si sarebbe autobiodegradata. Va bene tutto, ma si sa, non si può far stare Allan troppo tempo in panchina, quello scalpita, si dimena, ruggisce, abbaia, barrisce… Insomma, vò jucà! Allora fuori il bravissimo Ruiz, fuori Rog e dentro Allan e pure Callejon, e dentro pure Milik, il quale riceve un assist di Pataterno proprio da Ciruzziello e si prende la soddisfazione di zittire tutti quelli che stanno sempre là, pronti a sparargli contro. 4-1 e forse Ciao… No, Ciruzzo è generoso ma non fesso (del resto, ormai è Napoletano proprio), e siccome il suo Super Santos si è schiattato di recente, ha pensato di scroccare quello usato durante partita e quindi segna pure il suo terzo gol e se fa ‘o pallone. Grande serata in vista di martedì 6, giorno in cui Cavani tornerà a Napoli da nostro avversario (ma io lo amo lo stesso), Neymar farà a gara con Malcuit pe’ verè chi tene ‘e capille cchiù bell, Mbappé si troverà di nuovo Koulibaly pronto a scagliargli contro la prima cosa che si troverà sotto tiro (a Parigi è stato Mario Rui, per non dimenticare), e Di Maria che si dovrà subire rime del tipo: “Di Maria, la molla della mutanda mia”… Insomma, martedì c’è Napoli – PSG al San Paolo, che è già così una cosa stratosferica, se pensiamo che nel 2004 soccombemmo all’Albinoleffe… Io allora sognavo di tornare a contare qualcosa, oggi guardo la realtà e posso dire che è pure più bella dei sogni che facevo allora… Ps. per stavolta niente pagelle, sforerei con i voti e poi pare brutto…

Simona Cannaò

 

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