Adesso o mai più? No, nel caso di Juan Camilo Zuniga alla Juventus lo scenario parrebbe essere un tantino diverso: o entro la sirena di fine mercato del 2 settembre o al più tardi – a meno di un nuovo, remotissimo inserimento dell’Inter – nel giugno 2014, quando il colombiano sarà libero di trovarsi liberamente un nuovo club. Col cartellino in mano, a parametro zero e senza dover chiedere l’assenso alla società azzurra. Già, perché l’attuale contratto scade tra 11 mesi e l’esterno jolly, utilizzabile sia a destra sia a sinistra, non ha intenzione di rinnovarlo. Il concetto lo ha reso noto a tutti i vari livelli della società azzurra. Dai compagni, al tecnico, ai dirigenti.
FISCHIATO – Il braccio di ferro sta entrando nella sua fase più calda. I rapporti tra il giocatore e il Napoli sono sempre più freddi. A scaldarsi invece è la tifoseria campana, a cui il mal di pancia dell’ex senese è indigesto. E non tollerabile è soprattutto la sua determinazione nel volersi trasferire nella Torino bianconera. Dai mugugni si è già passati alle contestazioni. Coperto di fischi durante l’amichevole e scaricato definitivamente quando, a preciso invito, si è rifiutato di saltellare per irridere i tifosi juventini. Zuniga, già chiarissimo a più riprese con Rafa Benitez , è rimasto impalato, coerente nel suo desiderio di voler raggiungere la squadra di Antonio Conte . Bloccato sulle proprie posizioni pure il presidente-produttore. «Zuniga resta con noi», ripete ad ogni tweet . Una resistenza di principio (perché a livello economico i vantaggi sono alquanto discutibili) che ricorda quella che 12 mesi fa ha visto protagonisti Fernando Llorente e Josu Urrutia , numero uno dell’Athletic Bilbao. In quel preciso caso (ma sia chiaro: il mercato spesso è imprevedibile) l’attaccante spagnolo ha vissuto una stagione da separato in casa, prima di trasferirsi alla Juventus.
Fonte: Tuttosport