GENOVA – Chissà cosa avrebbe pensato Roberto D’Aversa se qualcuno, a inizio stagione, gli avesse detto che si sarebbe ritrovato con gli stessi punti del Napoli a inizio dicembre, alla vigilia dello scontro con gli azzurri. Viste le fanfare azzurre sarebbe stato lecito immaginare scenari addirittura da scudetto per i ducali, ma in fin dei conti al Parma va più che bene anche così, ai piedi delle zone nobili. Bruno Alves e compagni sbancano Marassi con una prestazione che è un po’ la fotografia di questo anno e mezzo trascorso dal ritorno in A: contropiedi fulminanti, vantaggi costruiti con intelligenza e una fase difensiva attenta e tenace. A mordersi le mani è la Sampdoria, che aveva disperatamente bisogno di punti e si ritrova con un pugno di mosche, complice anche l’errore dal dischetto di Fabio Quagliarella, solitamente implacabile dagli undici metri eppure ipnotizzato da Luigi Sepe in uno scontro tutto campano vinto dal portiere, al suo primo penalty parato nella massima serie.
Primo tempo a due facce
Parte meglio il Parma, ritrovando la vena di Cornelius a centro area e riportando Kucka nel prediletto ruolo di mezzala. L’ex genoano sente odore di derby e inizia a martellare la porta di Audero una, due, tre volte, senza mai trovare il bersaglio grosso. Il jolly viene pescato al quarto tentativo: angolo da sinistra sul primo palo, stacco in bello stile del centrocampista e vantaggio ospite. La Samp, partita con il vecchio rombo di stampo “giampaoliano” e poi via via ridisegnata con il più classico 4-4-2 caro a Ranieri, si sveglia all’improvviso, negli ultimi dieci minuti della frazione: Murru scambia con Ramirez ma angola troppo il diagonale mancino, poi è bravo Sepe a dire no a un destro secco di Vieira. Per quanto non particolarmente ispirato, uno dei pochi in grado di accendere la luce in casa doriana sembra essere Ramirez, ma Ranieri decide di toglierlo presto, al quarto d’ora della ripresa, peraltro dopo un bel colpo di testa dell’uruguaiano. Il Parma aveva cercato l’allungo a modo suo in avvio di tempo con uno slalom di Gervinho, murato da Colley.
Sepe show
Gabbiadini scuote la traversa con una punizione da una trentina di metri, la Sampdoria non sembra avere molte idee ma può approfittare del calo del Parma, che all’intervallo aveva dovuto rinunciare a Kucka per Brugman. D’Aversa capisce il momento di difficoltà dei suoi e getta nella mischia un difensore, Dermaku, per lo stremato Cornelius. Proprio il nuovo entrato si fa beffare da Quagliarella, perfetto nel taglio su un filtrante che coglie impreparato il centrale: trattenuta e conseguente calcio di rigore, con Abisso che attende comunque il check dall’alto per un fallo avvenuto praticamente sulla linea dell’area. Va Quagliarella dagli undici metri, l’attaccante incrocia il destro e Sepe capisce tutto: Jankto si fionda sul tap-in e serve il suo capitano per il tocco a porta vuota del pareggio, il Var cancella l’1-1 per l’ingresso anticipato in area di rigore dell’ex mezzala dell’Udinese. Il Parma è in apnea e lo salva ancora Sepe, che risponde di puro istinto alla conclusione di Colley dal cuore dell’area. Il finale è insospettabilmente calmo, per la gioia dei ducali e l’amarezza della banda Ranieri. Sabato sera, al Ferraris, si prospetta un derby della Lanterna da brividi.
SAMPDORIA-PARMA 0-1 (0-1)
Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Thorsby, Ferrari, Colley, Murru; Vieira (14′ st Linetty), Ekdal, Jankto (35′ st Caprari); Ramirez (14′ st Leris); Gabbiadini, Quagliarella. All.: Ranieri
Parma (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Kucka (1′ st Brugman), Hernani, Barillà; Kulusevski (40′ st Grassi), Cornelius (23′ st Dermaku), Gervinho. All. D’Aversa
Arbitro: Abisso
Rete: 21′ pt Kucka
Ammoniti: Vieira, Thorsby, Gabbiadini, Cornelius, Dermaku
Recupero: 1′ e 6′
Note: al 32′ st Sepe ha parato un rigore a Quagliarella
Fonte: repubblica.it
