Breve elenco su quello che ho capito io di Cagliari – Napoli:
- Ho capito che, se non ci fosse stata la neve, l’Atalanta avrebbe fatto congelare i pulcini in vista della Santa Pasqua del Signore
- Ho capito perché la Juventus spesso gioca in maglia gialla: quello è il fegato, guagliù, è il fegato!!!
- Ho capito che al mondo esiste uno che azzecca più figure barbine di quante ne faccia io: si chiama Alessio Cragno, di mestiere fa il portiere del Cagliari, nell’ambiente è soprannominato “La rana dalla bocca larga”, e siccome è pure più giovane di me, è capace che mi superi presto nel numero di figure barbine azzeccate
- Ho capito che Noi al Sud non siamo e mai saremo attrezzati per la neve; al massimo abbiamo la lucidità, in caso di neve, di prendere tre o quattro bottiglie di amarena, orzata e menta e ‘ngiarmare a volo a volo dei rinfrescanti bicchieri di granita, oppure di mettere le bottiglie family di birra a fare fresche… Perché al Sud anche l’inverno più gelido può aiutarci a pensare che sia estate. Potreste contestarmi a questo punto, dicendo: “E che c’azzecca tutto questo con Cagliari – Napoli?”. C’azzecca, perché la neve da noi è un fenomeno che avviene talmente di rado, che per forza deve essere foriero di grandi eventi… Tipo quello che ieri sera è passato anche per la “Sardegna Arena”, anche se a Cagliari le temperature sono state decisamente più benevole
- Ho capito che “Queeeeeeeeeeella sua maglietta fiiiiiiinaaaaaaa”, riferita alla maglietta di Mertens, il giocatore del Cagliari Lykogiannis l’ha tirata per portarsela in Grecia e regalarla al cugino Anastasios
- Ho capito che Lopez deve andare per forza dal mio parrucchiere per frenare l’avanzamento inesorabile del capello grigio – bianco
- Ho capito che è da persone educate salutare sempre con la manita, ops, scusate, con la manina aperta
- Ho capito che Sarri, in realtà, non ha mai lavorato in banca ma, come Adriano Celentano nel film “Il bisbetico domato”, ha pestato l’uva con i piedi per anni, per produrre l’ottimo vino che oggi viene messo da lui stesso, di nascosto, al posto dell’acqua negli idranti prima di ogni partita, con la duplice funzione di irrigare il prato e ‘mbriacare la squadra avversaria
- Ho capito che, quando deciderò di accogliere in casa un cane, lo chiamerò Allan Marques Loureiro e lo metterò a guardia di tutto l’isolato intorno il mio condominio
- Ho capito che Mario Rui, da oggi in poi, non lo riconoscerò più soltanto dalle scarpette nere, ma dal fatto che sta diventando un giocattolo bellissimo nelle mani di Sarri
- Ho capito che, a – 12 Km dal famigerato “Palazzo”, siamo lì, ancora lì, a sognare e concretizzare sempre di più il sogno. Possiamo ancora sognarlo, per cui possiamo ancora farlo.
FORZA NAPOLI SEMPRE, A VOI E FAMIGLIA!!!
Simona Cannaò