Home Copertina Marek Hamsik: “Potrebbe essere la stagione giusta per vincere lo scudetto”

Marek Hamsik: “Potrebbe essere la stagione giusta per vincere lo scudetto”

Il capitano del Napoli Marek Hamsik ha rilasciato un’intervista al Mattino. Ecco le sue parole: “Napoli è la mia vita, non ho avuto il bisogno di cambiare squadra. E’ complicato restare dieci anni nella stessa squadra. Il gol che ricordo con più piacere è il primo in Serie A nel 2007  quello contro la Sampdoria, il più bello contro il Milan nel 2008 quando feci tutto il campo con la palla al piede e poi tirai dal limite dell’area di rigore. Di De Laurentiis mi colpii subito l’ambizione. Come all’epoca, pure adesso vuole fare tante cose. Vuole migliorare sempre per cercare di vincere. A me i cori razzisti mi danno tanto fastidio. Forse ci invidiano il Vulcano perché non ce ne sono tanti in Europa. Non ho nessun rimpianto per non essere approdato in club come Juventus e Milan, se no non sarei rimasto a Napoli. Un tecnico con il quale avrei voluto lavorare è Guardiola che incontrerò da avversario. Sappiamo che questo potrebbe essere l’anno buono per vincere lo scudetto ci stiamo provando, ma la Juventus è una macchina da guerra. Poi ci sono le milanesi che si sono rinforzate per puntare alla Champions League. Rispetto alla partita che terminò 1-1 contro il City, adesso siamo cresciuti e diventati più forti. Sono stati dieci anni di piena maturazione dove abbiamo vinto pure qualche trofeo e questi sono stati i momenti più belli.  Diego è un Dio, l’idea di superarlo in classifica marcatori mi stuzzica, ma non ci penso. Ora per fortuna la squadra non ha bisogno delle mie reti e ciò mi solleva. Ci sono quei tre tenori la davanti, certamente mi pesano di più i cambi e l’ho detto pure a Sarri. Ma a nessuno piace uscire dal campo, non succede solo al sottoscritto. Tutti quanti mi hanno dato qualcosa, però quello che mi ha offerto Sarri non l’ho mai avuto. Il Mister ha una mentalità vincente e ce l’ha trasmessa. Prima erano gli altri a comandare la partita, adesso non c’è un match dove noi non proponiamo il nostro gioco propositivo. E’ vero mi arrabbio poco tranne quando vengo sostituito. Mi pesò l’esclusione di Kiev in semifinale d’  Europa League con Benitez, ma il rammarico più grande fu perché non raggiungemmo la finale, però non dissi nulla non era proprio il caso. Il VAR aiuta gli arbitri, ma toglie pure qualcosa. Per esempio potrebbe annullare un gol mentre un giocatore sta festeggiando. In qualche circostanza può essere d’aiuto. Se martedì sera l’arbitro avesse avuto l’ausilio del VAR, non avrebbe assegnato sicuramente quel rigore al Feyenoord.

Raiola è un grande manager ha quasi tutte le stelle del calcio europeo. Ognuno va per la sua strada. Lui è un grande professionista, non mi dà fastidio quado parla di me. Quest’anno abbiamo più certezze, per come è terminata la scorsa stagione. Ci ha dato più forza, poi vincer sei partite su sei è qualcosa di strepitoso. Pure per il modo in cui ci siamo riusciti su campi difficili. L’amicizia ci sta nel mondo del calcio, se no in un gruppo sarebbe complicato vincere. Come mezz’ala il più forte e Iniesta ed io continuo a studiare i  suoi movimenti. Il compagno con il quale ho legato di più è stato Gargano, che poi è entrato nella mia famiglia sposando mia sorella. Mi piacerebbe incontrare nuovamente il Real Madrid magari o in semifinale oppure in finale, non agli ottavi però”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24