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Mancini: “Italia- Argentina chiude un ciclo”

Il ct della Nazionale Italiana, Mancini ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco cosa ha detto:

Manici, come si sente?

“È sempre un piacere essere a Wembley, in uno stadio così prestigioso, ancora di più per noi che qui dentro abbiamo festeggiato un titolo europeo. L’emozione è tanta”.

Le emozioni bastano a cancellare la delusione?

“Mica tanto… Comunque è bello giocare questa partita, contro una grande Nazionale come l’Argentina. Anche noi lo siamo. Il dispiacere è non avere con noi tutti i ragazzi dell’Europeo, perché se lo meritavano. Sarà comunque una partita divertente”.

Ancelotti ha appena dimostrato nella finale di Champions, ma anche prima, il valore di un calcio realistico, all’italiana. Lei continuerà a cercare un calcio di dominio?

“Io continuo a credere che chi prende iniziativa e controlla il gioco ha più possibilità di vincere. Poi il calcio è bello perché può succedere di tutto e si può vincere in tutti i modi. Ma io resto della mia idea. Sceglierò sempre giocatori di grande qualità, perché per divertirsi e divertire serve grande qualità. Il Real Madrid infatti è una squadra di grande qualità”.

Il senso dei Italia-Argentina?

“È la partita che chiude un ciclo, che onora la squadra campione d’Europa e un capitano valoroso come Chiellini. Dalla prossima partita inseriremo dei giovani per vedere quanto valgono e cercare nuove soluzioni. Uno, due o tre giovani li metterò sempre. Poi, sia chiaro, giocheremo sempre per vincere, non per fare esperimenti. Ma Ma l’orizzonte dev’essere il futuro. Vogliamo costruire la Nazionale che vincerà il prossimo Mondiale”.

Mancherà Immobile. Come ha visto Belotti?

“Sereno. È giovane e può andare ancora tanto”.Italia-Argentina significa anche Diego Maradona.”Io ho avuto la fortuna di giocarci contro e di vederlo per tanti anni in Italia. Ricordarlo in questa occasione sarà un’altra bella emozione”.

Da qui al Mondiale si aspetta più aiuto dai club?

“Stiamo lavorando per migliorare le cose. Non possiamo entrare nelle scelte dei club e pretendere che facciano giocare i giovani, possiamo solo sperare che la percentuale del loro impiego aumenti e acquisire più conoscenze sui ragazzi di talento, seguendoli spesso da vicino, come abbiamo appena fatto”.

fonte: Gazzetta dello Sport

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.