Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha rilasciato un’intervista a Napoli.Repubblica per celebrare i 30 anni del giornale. Ecco le sue parole: “Come tutti penso che in campania non possiamo correre ulteriori rischi. Sarebbe gravissimo replicare situazioni di pericolo già vissute con gli spostamenti di migliaia di persone. Detto ciò, penso che il governo debba intervenire per terminarla con le disparità dei provvedimenti delle regioni. Non voglio sentire parlare di date per le elezioni regionali, adesso la politica deve restare unita. Ora non voglio pensare alla mia candidatura alla Regione, Tutto cambia,tutto deve trasformarsi. Troppi errori sono stati commessi e il caso della Lombardia è lampante.
Faccio gli auguri a Repubblica per i suoi 30 anni. Il 18 aprile del 1990 ricordo che stavo per laurearmi e resi con piacere la notizia del lancio di questo giornale. Io non mi improvviso virologo o scienziato, faccio il sindaco. Ci dovranno dire gli esperti quando potrà partire la fase 2. Poi vorrei dire che siamo a 2 mesi dall’emergenza e se il Comune non avesse trovato alcuni suoi canali per distribuire mascherine, avremmo corsi serissimi. Abbiamo dato centomila dispositivi di protezione pure a medici e infermieri. Unità di crisi nazionale e regionale ci avevano detto fate fare a noi, noi sindaci fermi e non è arrivato nulla. Quindi siamo succubi delle ordinanze regionali. Questa crisi mette i brividi, ma dobbiamo sfruttare il patrimonio e la bellezza che offre Napoli senza inquinamento, ma certamente i comuni non possono essere abbandonati.
Sono molto soddisfatto del lavoro di squadra fatto dal Comune. Con il fondo comunale di solidarietà e con il Banco Alimentare di Mutuo Soccorso abbiamo aiutato tante famiglie e e ora siamo in attesa che Conte la finanzi di nuovo. Questo maggio sarà pieno di eventi e di prudenza. Napoli ci viene incontro con il suo clima e le sue piazze, ma i sindaci non vanno lasciati da soli”.
