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La Repubblica: “Dal Napoli arrivano segnali sul voler riprendere la discussione sullo stadio Maradona: c’è un piano per ricostruirlo”

SSCNapoli.it
Prove tecniche di riapertura al dialogo. Arrivano dal Napoli Calcio. Obiettivo, provare a riprendere la discussione sul futuro dello stadio Maradona cercando di archiviare come un incidente di percorso lo scontro tra il patron Aurelio De Laurentiis, il consiglio comunale e il sindaco Gaetano Manfredi.
Al primo cittadino, che giovedì ha replicato alle parole di De Laurentiis sulla mancata volontà di vendergli lo stadio sostenendo che non è mai arrivata una proposta concreta da parte del Napoli, fonti della società fanno sapere che il progetto per la ristrutturazione dello stadio già c’è, fu protocollato ai tempi dell’amministrazione di Luigi de Magistris e porta la firma dell’architetto Gino Zavanella, lo stesso che ha ideato lo Stadium della Juve.

Il piano di ristrutturazione

Quel piano prevede l’abolizione della pista di atletica, una capienza di 41 mila spettatori ma che potrebbe anche essere aumentata, come conferma lo stesso Zavanella. Il Napoli vuole ripartire da qui e, fanno sapere dalla società, De Laurentiis è disposto a valutare le indicazioni che arriveranno dal sindaco. A partire dalla questione capienza, ma dal Napoli ricordano anche che la media degli spettatori al Maradona, con l’esclusione delle ultime partite dello scorso campionato, si aggira tra i 30 mila e 40 mila spettatori. In parole povere: uno stadio da 60 mila posti sarebbe inutile e non redditizio perché il Maradona in realtà non si riempie e lo stesso, d’altra parte, così sostiene il club azzurro, avverrebbe per lo Stadium della Juve. Dalla società poi aggiungono che anche Inter e Milan sono pronte a lasciare San Siro e costruire stadi di proprietà più piccoli del Meazza.
Ma l’apertura più importante, forse, arriva sulla futura gestione dell’impianto di Fuorigrotta. De Laurentiis vorrebbe acquistarlo e chiudere subito per avviare una ristrutturazione da circa 150 milioni.

La situazione attuale

Manfredi, però, ha detto che «al momento non è possibile vendere lo stadio perché è nel patrimonio indisponibile. Credo che la soluzione migliore sia quella adottata in altre città italiane: una concessione a lungo termine a 50 anni. Noi — ha aggiunto Manfredi — non stiamo inventando nulla perché esistono delle norme nazionali da rispettare». Anche se non è la preferita, l’ipotesi della concessione per 50 anni è una strada che da Castel Volturno, quartier generale degli azzurri, si prende in considerazione e per valutare se è davvero praticabile il produttore cinematografico sarebbe pronto a riprendere il dialogo con il Comune.
Ma sicuramente chiederà di stringere i tempi perché altrimenti appare deciso a virare sull’ipotesi di un nuovo stadio da realizzare fuori Napoli, ad esempio, nella zona di Pompei. De Laurentiis ha fretta di diventare proprietario di un impianto che garantirebbe maggiore valore economico al club anche in vista di una ipotetica futura cessione, qualora se ne presentasse l’occasione.

Le alternative

E sempre per questo motivo De Laurentiis sta cercando anche un’area dove realizzare un nuovo centro sportivo. Quello di Castel Volturno non è più considerato adeguato alle esigenze di una squadra che primeggia in Italia e vuole imporsi in Europa. Ha solo tre campi per gli allenamenti e l’albergo è chiuso, il che impedisce ai giocatori di effettuare la doppia seduta.
Se le prove di distensione coglieranno l’obiettivo lo si scoprirà già dalla prossima settimana quando Palazzo San Giacomo concederà la cittadinanza onoraria all’ex allenatore Luciano Spalletti con cui, fanno sapere dal Napoli De Laurentiis non ha alcun problema, tanto che, prima della cerimonia del Maschio Angioino di giovedì, saranno insieme a due eventi. Certo, dal club c’è chi fa notare che nella nota diramata dal Comune per annunciare la cittadinanza a Spalletti non viene mai nominato De Laurentiis. E che al presidente nato a Roma, primo artefice del terzo scudetto, non è stato offerto lo stesso riconoscimento.
Fonte: La Repubblica
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Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24