Il suo tecnico ai tempi del Corinthians, Tite, ha parlato con rassegnazione di Adriano: “E’ un modello da evitare, a guardarlo mi sentivo in imbarazzo”.
L’Imperatore Adriano è caduto ormai da tempo e di quello splendido giocatore ammirato qualche anno fa con le maglie di Fiorentina, Parma ed Inter non è rimasto ormai più nulla.
Dipendente dal sesso e dall’alcool, l’Adriano di oggi viene dipinto in Brasile come un “modello da evitare”,lontanissimo da quello che in realtà dovrebbe essere un atleta.
“Quando lo vidi festeggiare il campionato vinto nel 2011 – ha raccontato a ‘Lance’ Tite, suo tecnico ai tempi del Corinthians – ho provato vergogna per lui. Era irrimediabilmente sovrappeso e senza nessuna voglia di impegnarsi. Io posso permettermi di essere grasso, un calciatore no”.
Tite non riusciva ad accettare di vederlo in quelle condizioni: “Il giorno dopo il trionfo, mentre guardavo una foto della squadra in festa, fui assalito da un sentimento d’imbarazzo. Vidi Adriano sollevare la coppa e provai vergogna. Un atleta non può permettersi di lasciarsi andare come ha fatto lui. Il modello da seguire è tutt’altro”.
In Brasile purtroppo il problema di Adriano è molto comune, anche il 32enne attaccante Valdiram ha buttato via una promettente carriera per star dietro ai vizi: “Adriano è come me – ha spiegato a ‘Globoesporte’ – Soffre per un vuoto incolmabile, che nel suo caso è causato dalla scomparsa del padre, e per questo tende all’autodistruzione”.