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Diego Armando Maradona: “Napoli mi è rimasta nel cuore”

 Diego Armando Maradona ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Canale 5 a Maurizio Costanzo. Ecco le sue parole: “È ‘un onore essere vicino a lei. Con Papa Francesco è stato un bell’incontro. Ho due orologi per Dalma Giannina. Il soprannome Pibe De Oro nasce a Napoli, per tutto quello che ho passato. Un altro motivo è perché all’epoca era quasi impossibile comprarmi dal Barcellona. Il pallone per me era il giocattolo più bello del mondo. Noi figli dai nostri genitori abbiamo avuto tanto amore ed io giocavo da piccolino a pallone con mia sorella. Mia madre è stata da sempre la mia prima tifosa. Mio padre invece per darci da mangiare, si svegliava alle ore 4.00 del mattino per andare in fabbrica e tornava a Buenos Aires alle ore 17.00 del pomeriggio. Napoli mi è rimasta nel cuore, la squadra mi ha dato la possibilità di continuare a lottare ad altri livelli come a Barcellona, duellando contro le grandi del Nord Italia. Mi ricordo la conferenza stampa di presentazione quando un giornalista francese disse che la Camorra fu ad avermi acquistato. La camorra trattava in maniera diversa i calciatori, rispetto alla gente normale. In Argentina esordire in nazionale a 16 anni era normale. Ho difeso la mia nazione in quattro Mondiali e questo mi dava la spinta per aiutare la mia gente, che ancora oggi soffre senza poter mangiare a casa in alcuni casi. Il problema più grande per me è stato la droga. Se avessi continuato in questo modo sarei morto. Sono 13 anni che non prendo più niente. Quando ho visto Diego Armando Junior mi sono subito innammorato di lui. Ora sto con lui e lavoriamo pure assieme. Io sono stato un papà assente, perché ho lavorato tanto, ma ora i miei figli possono dire di avere un bravo padre. I camorristi l’incontravo quando uscivo durante la notte, mi chiedevano sempre di fare una foto con loro, ma io sapevo solo chi fossero dai giornali. Non potevo mai chiedere il documento di riconoscimento alle persone che frequentavo. Mi limitavo solo a chiedere la sicurezza delle mie figlie. Ho incominciato a prendere le sostanze a Barcellona all’età di 24 anni, commettendo l’errore più grande della mia vita. E’ stato Dio che mi ha svegliato parlando con Giannina. Io in passato quando venivo in Italia, ero costretto a togliermi tutti gli oggetti, ora non più perché gli avvocati hanno avuto un permesso parlando con Equitalia. In questo momento sto cercando di risolvere il contenzioso con il fisco per poter lavorare pure in Italia. Io comunque non capivo perché non potevo camminare tranquillamente in Italia, se il mio contratto l ‘avevano firmato il mio rappresentante e FerlainoIcardi è un grandissimo giocatore capitano dell’Inter, ma è un traditore. Non puoi portarti a cena e in seguito sposarti la moglie del tuo miglior amico. Icardi si è comportato male verso Maxi Lopez. Pelè tra i miei grandi rivali è la persona che rispetto. Quando ho incontrato papa Bergoglio, ho capito subito il suo affetto, l’apprezzo pure  molto perché sta facendo grandi cose in Vaticano. Nella mia vita ora sto lavorando a Dubai. Ho ancora tre anni di contratto negli Emirati Arabi. Il mio più grande sassolino dalla scarpa e non aver conosciuto prima Diego Armando Junior. In questo dò  ragione alle critiche della gente per il mio comportamento. Adesso vorrei giocare a calcio per essere l’uomo più felice del mondo, ma visto che il tempo non lo consente, mi limito a giocare a pallone con i familiari e gli amici”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24