Home Copertina De Laurentiis: “Insigne e Mertens verranno multati. Ecco perchè ho scelto Sarri”

De Laurentiis: “Insigne e Mertens verranno multati. Ecco perchè ho scelto Sarri”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tutti Convocati su Radio 24: “Scudetto? Lei non sa che cosa sto facendo in questo momento…Sarri a me ha creato un grande dolore, quel giorno ad Empoli non c’ero e telefonai una trentina di minuti Nicola Lombardo, che mi disse che stavamo perdendo 3-0 in una partita dove prendemmo quattro zucchine.

Con il presidente dell’Empoli io già stavo parlando da tempo per portare via qualche elemento: mi piacevano Hysaj e Valdifiori, non avevo mai avuto un regista. Stavo prendendo Verratti, ma l’ho dovuto dirottare al PSG. L’idea di aver mai avuto il regista mi ha creato tanto disturbo. Sapevo che l’Empoli aveva una cantera affascinante da cui erano usciti fuori tanti giocatori.

Di Sarri mi ha conquistato il fatto che moriva per venire a Napoli, per me era una garanzia e non ho avuto problemi nel fargli capire il mio metodo di lavoro: dovevo difendere il club, e fare fin da adesso un contratto programmatico da rescindere o da rinnovare ogni anno per cinque anni. La programmazione nel mondo del lavoro è fondamentale.

Nel mondo del calcio ci sono tanti film che giocano tra di loro, e poi c’è la parola fine: molto rispettoso dei ruoli, io non dico nulla. Sapevo che Sarri mi incitava verso Saponara, ma mica potevo togliere tutto l’Empoli a Corsi! Ero molto preoccupato che si giocasse con il 4-3-1-2, dato che avevo sei attaccanti forti. Lui poi con questo modulo ha pareggiato due partite e persa una, chiamai Giuntoli che è un grande acquisto e gli chiesi di far capire a Sarri che avremmo dovuto giocare con il 4-3-3. Giuntoli mi disse che già glielo stava dicendo, e alla prima partita con il 4-3-3 ha vinto 5-0.

Benitez e Sarri? A differenza di Rafa, il signor Maurizio Sarri è più tecnico da un punto di vista della pratica. Rafa era più un teorico, che cerca di non disturbare mai l’ambiente dello spogliatoio perchè è da lì che deriva anche un’aria benefica della quale l’allenatore può usufruire. Sarri sa avere un rapporto con il calciatore e gli sa spiegare ciò che vuole: non c’è niente di peggio che non riuscirsi a far capire.

Insigne e Mertens? Sono felice, ho detto di non punirli ma credo che per regolamenti interni finiranno con l’essere multati. Mi fa piacere che si siano scaldati, dimostrano attaccamento alla maglia e vorrebbero giocare sempre: dovremmo fare due squadre in due campionati diversi.

Se Sarri sarà capace di continuare a preparare in modo meticoloso ed attento le partite, io credo che il Napoli abbia parecchie possibilità di onorare la maglia partita dopo partita. Non pronuncio la parola scudetto, i ragazzi devono essere caricati a pallettoni e non gli si può far vedere già l’obiettivo all’orizzonte.

Lo scudetto è una bestemmia? 11 anni fa ho ricevuto un pezzo di carta, ho investito tanti soldi per uscire dalle sabbie mobili della Serie C e della Serie B: ho speso tanti soldi ed è come se fossi andato all’università, è stata una esperienza di vita unica ed irripetibile. Ora siamo arrivati in A e sono sei anni che siamo l’unica italiana sempre in Europa. Non è che mi posso lamentare, qualche cosa l’abbiamo vinta ma per la parola magica c’è ancora tempo.

Higuain? Gonzalo ha una famiglia impeccabile, amo moltissimo il papà, la mamma ed il fratello. Gonzalo è una persona pulita, leale ed educata. Non fu una intuizione di Benitez prenderlo, lui voleva Damiao ma non fui convinto dopo aver incontrato l’agente. Verificai con Chiavelli di acquistarlo, poi quando discussi con il padre ed il fratello ci capimmo in un attimo. Il padre mi disse che facevo dei contratti molto chiari, ma in un attimo ci stringemmo la mano e fu amore a prima vista. Se fosse deluso sarebbe già andato via, le pretendenti non mancavano.

Reina? L’altro anno non ci capimmo con l’agente, io lo avrei aspettato per quattro settimane ma lui evidentemente cercava un accordo con un’altra squadra. Quando si rese disponibile, noi non lo eravamo più”

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