Il Ct della Macedonia Igor Angelovski ha parlato ai microfoni di Radio Marte. Ecco le sue parole: “Ho visto Genoa-Napoli e mi è piaciuta molto la prestazione di Elmas. Posso dire che sono contento per la sua performance perché ha giocato ad alti livelli, come tutta la squadra. Peccato gli abbiano tolto quel gol, ma la prestazione resta lo stesso. Il Napoli è una grande squadra e mercoledì ha giocato bene e vinto con merito. Sono molto felice per lui, un po’ meno per Goran Pandev, capitano della mia nazionale, che ora naviga in brutte zone della classifica. Sono molto contento per la qualità di gioco che ha mostrato Elif.
La scelta se puntare o meno su Osimhen se Elmas dovesse giocare in attacco spettano alla società e a Gattuso. Il Napoli è fortunato perché ha diversi calciatori giovani che posso ricoprire diverse posizioni. Elif è uno di questi e può giocare in diverse zone del rettangolo verde perché ha le qualità e l’intelligenza per farlo. E’ molto pericoloso sotto porta, pure se la sua posizione migliore, penso che ve ne siate accorti anche quest’anno, è quella di mezz’ala. Lì può lavorare tra le linee e arrivare al tiro con frequenza e con qualità.
Certamente Elmas nella Macedonia ha giocato in attacco,insieme a Nestorovski nel 3-5-2 contro Israele. Ha giocato anche molto bene. Ripeto: ha la qualità per fare la differenza in più zone del campo e questo è molto importante per il Napoli e ancor di più per la nazionale.
Ho parlato con lui pure del suo futuro, io e lui ci sentiamo molto spesso. So che è molto contento di stare al Napoli. Quando lo chiamo, spesso lo critico e gli dico, perché ne sono sicuro, che può migliorare ancora e fare sempre di più. Elmas è molto contento della sua stagione, sa che così giovane, in Italia, non sarebbe stato facile, e alla fine ha giocato spesso, segnato delle reti e ha vinto pure il suo primo trofeo. Resterà l’anno prossimo, a Napoli sta bene e il suo obiettivo è diventare nel tempo uno dei calciatori chiave del Napoli. E’ un ragazzo con un carattere molto forte e una grande mentalità, lavorerà sodo per centrare questo obiettivo. Eljif l’ho visto crescere.
Lo conosco da quando a 11 anni è arrivato al Rabotnički. A 16 l’ho fatto debuttare in prima squadra e in nazionale l’ho fatto esordire giovanissimo in partite importantissime come quelle contro la Spagna. Abbiamo un buon rapporto ma io lo critico continuamente per tirare fuori il meglio da lui, perché ha davvero il potenziale per diventare un grandissimo giocatore. Forse per questo non mi ha invitato oggi ad andare a Capri in barca con lui (ride, ndr). Magari con tutte le mie critiche non sono di buona compagnia!”.
