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Champions, ecco tutti i risultati di stasera: Malissimo l’Atalanta, la Juve si fa rimontare. Vittoria agevole per City e Bayern

Primo mercoledì di Champions. Tre vittorie esterne, altrettanti successi casalinghi e due pareggi. In campo i gruppi A, B, C e D. Tutti i risultati e i marcatori della serata. 

GRUPPO A

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Brugge-Galatasaray 0-0: pareggio senza gol, nonostante le emozioni. Tante occasioni, ritmi alti e due traverse (Ricca per il Bruges e Feghouli per il Galatasaray). In un girone difficile per entrambe con Real Madrid e Psg, Clement e Terim guadagnano un punto che serve a poco. In campo diversi giocatori con un passato in Italia: Muslera, Lemina, Nagatomo e Nzonzi per il Galatasaray, Okereke per il Bruges. L’ex Cosenza, classe ’95, appena tre anni fa giocava in D con la Lavagnese. All’esordio in Champions è andato vicino al gol con un colpo di testa nella ripresa, ma ha trovato una grande parata di Muslera. 

GRUPPO B

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Olympiacos-Tottenham 2-2: Il solito Valbuena, cuore dell’Olympiacos. Assist, gol e la giusta freddezza al momento decisivo. Il francese trafigge su rigore l’amico Lloris e firma la rimonta con gli Spurs al Karaiskakis, da 2-0 a 2-2. Kane apre i giochi dal dischetto (26′), gol numero 15 in Champions, Lucas Moura raddoppia con un destro da fuori (30′). Sembra finita, ma non lo è: Daniel Podence, esterno classe ’95, uno dei migliori del match, sfrutta l’assist del solito Valbuena e accorcia le distanze a fine primo tempo, poi l’ex Lione si prende la scena con il rigore decisivo. Spurs inchiodati sul 2-2, rimonta importante i ragazzi di Martins. 

Bayern Monaco-Stella Rossa 3-0: tre gol per tre punti. I ragazzi di Kovac si sbarazzano senza problemi dei croati, come da pronostico: Coman segna nel primo tempo (34′), Lewandowski nel secondo (80′). Nel finale spazio anche a Thomas Muller, imbeccato da Thiago Alcantara su punizione (90′). 

GRUPPO C 

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Shakhtar-Manchester City 0-3: nessuna impresa stavolta, gli ucraini non bissano il successo del 2017 e perdono in casa. Due anni fa c’era Fonseca, oggi alla Roma, da quest’anno c’è Luis Castro, un altro portoghese. Gara senza storia però: apre Mahrez (24′) e chiude Gabriel Jesus (80′). Nel mezzo anche il gol di Gundogan (38′). A Kharkiv finisce come l’anno scorso, tris allo Shakhtar e City vittorioso. L’esordio stagionale di Guardiola è positivo. 

Bayer Leverkusen-Lokomotiv 1-2: colpaccio esterno dei russi. I ragazzi di Semin – terzo allenatore più anziano in un match di Champions League, davanti a lui solo Jupp Heynckes e Raymond Goethals – rifilano 2 reti ai tedeschi e balzano a tre punti insieme alla Juventus. Apre l’ex Psg Krychowiak, servito da Joao Mario, poi l’autogol di Howedes per il pari del Bayer e l’errore di Hradecky che fa felice la Lokomotiv. Il portiere del Bayer rinvia male, Barinov intercetta la sfera e segna a porta vuota. Nel finale i tedeschi le provano tutte ma il muro di Guilherme tiene botta. Successo importante per la Lokomotiv. 

ATLETICO MADRID-JUVENTUS 2-2

Stavolta la Juventus segna, non uno ma due gol, però non bastano per espugnare il Wanda Metropolitano. Inizia con un pareggio l’avventura bianconera in Champions League: 2-2 con l’Atletico, il doppio vantaggio degli uomini di Sarri vanificato nel finale. Un punto in trasferta e contro la squadra più ostica non è poi così male, ma per come si era messa la sfida poteva finire anche meglio per la Signora. 

MEGLIO L’ATLETICO

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Che l’Atletico stia cambiando pelle lo si intuisce già dopo dieci minuti, quando Joao Felix parte in contropiede e si fa 50 metri palla al piede senza che nessuno dei bianconeri riesca a fermarlo. A parte Szczesny, che devia il tiro del portoghese in angolo. La squadra di Simeone è più spavalda e molto meno attendista rispetto a un anno fa e lo conferma attaccando con molta più continuità della Juventus, che nel primo tempo ci prova poco e solo con Cristiano Ronaldo (tiro troppo centrale e colpo di testa). CR7 (a cui la curva dell’Atletico canta: Ronaldo violador, stupratore) è l’unico a tirare in porta e anche l’unico a provare a velocizzare l’azione giocando a un tocco, ma predica nel deserto. La manovra juventina è lenta e prevedibile, l’Atletico è più aggressivo, pressa e riparte e con pochi tocchi arriva davanti alla porta, anche se in realtà non è mai veramente pericoloso. La Juve è più estemporanea e l’occasione migliore capita a Pjanic intorno al 40’: un bel tiro da fuori provvidenzialmente deviato di testa da Gimenez. 

DOPPIO VANTAGGIO E PARI FINALE 

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Eppure la sblocca la Juventus con un gran gol di Cuadrado (che la spunta su Bernardeschi) dopo pochi minuti della ripresa: lancio di Bonucci a pescare Higuain, bravo a vedere Cuadrado a destra; il colombiano si libera di Lodi e firma il vantaggio con un sinistro all’angolino. Il vantaggio toglie i freni alla Signora, che comincia a giocare con un altro piglio e al 20’ trova il 2-0 con Matuidi: cross di Alex Sandro e colpo di testa del francese, uno dei giocatori più discussi di questo inizio di stagione, perché considerato poco adatto al gioco di Sarri. L’Atletico non ci sta e riapre tutto alla mezz’ora con una zuccata di Savic (sponda di Gimenez che sovrasta Danilo). Poco dopo Szczesny salva su Vitolo, ma il pari è maturo. Arriva a pochi minuti dal gong con il neo entrato Herrera, che raccoglie un cross di Trippier. Juve riacciuffata come contro il Napoli, ma stavolta non c’è Koulibaly a regalarle la vittoria.

DINAMO ZAGABRIA-ATALANTA 2-0

La prima storica partita di Champions si rivela un incubo per l’Atalanta di Gasperini, travolta dalla Dinamo Zagabria di un imprendibile Dani Olmo. Finisce con la rete di Leovac e la tripletta di Orsic. E a questo punto per tenere vivo il sogno qualificazione diventa già decisiva la prossima sfida, l’1 ottobre al Meazza contro lo Shakhtar, rullato a domicilio dal Manchester City.

PUNITA DALLE PROPRIE ARMI

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Gasperini va con i titolarissimi, mentre Bjelica vara la difesa a tre inserendo Theophile-Catherine per contenere il tridente nerazzurro. Il talento spagnolo Olmo, scuola Barcellona, gioca così da mezzala sinistra e non da trequartista. E partire da dietro lo rende imprendibile a inizio match, con Hateboer e De Roon che gli lasciano prendere velocità e la difesa che fatica ad accorciare. Dopo due squilli croati e un traversone pericoloso di Ilicic, lo stesso Olmo al 10’ mette fuori posizione la linea bergamasca, palla all’esterno di destra, Stojanovic, e cross basso per il tap in del collega di sinistra, Leovac. Atalanta insomma punita da una delle proprie armi tattiche. Così come i croati prevalgono con quelli che in campionato è una dei punti di forza dei Gasp boys: l’aggressione continua, anche quando si perde palla. La sensazione è che in Europa gli avversari corrono come gli atalantini. E a quel punto, al netto dell’emozione da prima volta e dell’esperienza, il giochino s’incarta. Dopo una fase in cui sembra prendere le misure all’avversario, la squadra di Gasp paga l’inesperienza a certi livelli al 28’, quando il solito Olmo innesca Leovac, sul cui cross basso Orsic di piatto dal limite s’inventa il tiro imparabile nell’angolino. 

TROPPO TARDI

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Nell’intervallo Gasp prova a cambiare qualcosa e passa al 4-3-3, abbassando gli esterni e togliendo Masiello e Freuler per Pasalic e Malinovskyi. L’Atalanta sembra tenere un po’ meglio il campo, ma che non sia proprio serata lo si capisce prima al 68’, quando un cross abbastanza casuale pesca Orsic sul filo del fuorigioco e troppo solo. L’attaccante ha tutto il tempo di controllare e infilare Gollini per il poker croato. Ma è clamorosa anche la parata di Livakovic quando al 74’ Zapata riesce finalmente a liberarsi in area ma vede respinto in angolo il suo destro a colpo sicuro da pochi metri.

Fonte: gazzetta.it

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