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Alberto Bigon non ha dubbi: “Napoli, è l’anno buono: le mie sensazioni sono decisamente positive, credo che questa società abbia tutti i numeri, le capacità e le esperienze per portare fino in fondo questa stagione”

Alberto Bigon, ex allenatore del Napoli con cui vinse il secondo Scudetto della storia azzurra, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della trasmissione radiofonica Radio Anch’io Sport, in onda su Radio Rai. Questo il suo pronostico sulle squadre candidate a vincere lo Scudetto al termine di questa stagione ed il paragone tra la sua ex squadra e quella allenata da Luciano Spalletti: “Il tempo dirà se questa squadra è più forte, attualmente questo Napoli è stellare ma il nostro, nel 1990, ebbe un inizio complicato, visto che i sudamericani arrivarono dopo 5 giornate. Gli italiani fecero 9 punti su 10, merito a loro per quell’inizio di campionato.”

Quali sono le sue sensazioni?
“Le mie sensazioni sono decisamente positive, credo che questa società abbia tutti i numeri, le capacità e le esperienze per portare fino in fondo questa stagione. Non pronuncerò mai quella parola, ma sarei felice se il Napoli vincesse il campionato.”

Chi è l’anima di questo Napoli?
“Questa è una domanda da un milione di dollari. Posso dire che c’è una serie di circostanze che ricordano la storia del secondo scudetto. Voglio parlare di Meret, che tuttu volevano sostituire ma che si sta rivelando un punto di forza. Kim è una sorpresa a livello europeo ed è andato a sostituire Koulibaly. Tutti questi innesti, compreso chiaramente Kvaratskhelia, hanno portato una nuova fame di successi che ha stimolato tutto il gruppo. Spalletti poi ha fatto il resto.”

Storicamente le squadre di Spalletti mollano un po’ nella seconda parte della stagione, cosa ne pensa?
“Società, tecnici e ambiente hanno l’esperienza e la voglia di arrivare fino in fondo. Penso che quest’anno il Napoli ce la possa fare.”

Le resta il rammarico di non aver disputato una Champions simile a quella di oggi con il suo Napoli?
“Uscimmo dalla Coppa dei Campioni senza prendere neanche un gol, perdendo ai rigori. Dietro a questo doppio pareggio c’è il fatto di non aver avuto né Careca né Maradona.”

Il Napoli sta accorciando le distanze del calcio italiano con quello europeo?
“Direi di sì, adesso nel calcio europeo c’è chi apprezza di più il gioco del Liverpool e chi quello che Manchester City. Mi pare che il Napoli riesca a mettere insieme entrambe le filosofie di gioco, la palla lunga e il palleggio. Con Lobotka si ha la seconda, con Osimhen si può giocare con i lanci lunghi.”

Con il fiorire delle competizioni europee, la qualità del gioco è destinata a peggiorare e ci saranno sempre più infortuni?
“Penso di sì, un po’ come sta succedendo nel tennis, i nostri giocatori spesso perdono per infortunio.”

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Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24