Alla fine, come Ercolino sempre in piedi, Sepp Blatter si è rialzato anche stavolta: se neanche il più terribile scandalo che il calcio mondiale ricordi è riuscito a far perdere la poltrona al presidentissimo della FIFA, davvero c’è da credere che forse sia immortale.
In attesa di sapere se il dirigente svizzero sopravviverà anche alle ulteriori puntate dell’inchiesta, arrivano le parole amare di Giovanni Trapattoni a rievocare il ‘suo Blatter’, non esattamente il migliore degli amici per il tecnico di Cusano Milanino.
“Blatter? L’ho conosciuto ma avrei preferito non conoscerlo – racconta l’ex Ct dell’Italia a ‘Oggi’ – Ho subito la storia dell’Italia, all’epoca della Corea, e poi con l’Irlanda, il goal col fallo di mano di Henry: penso che io ho vissuto sulla mia pelle certe cose. Diciamo che alcuni condizionamenti erano evidenti“.
Già il capodelegazione azzurro Ranucci aveva gettato pesanti ombre sulla celeberrima Italia-Corea del Sud diretta dall’ineffabile Byron Moreno, adesso il Trap rincara la dose: “Avevano già sottoscritto i contratti con gli sponsor, c’era una logica economica che chiedeva certe scelte. C’erano di mezzo il Giappone e la Corea. Il Giappone era già stato eliminato. Io so che avevano già firmato dei contratti con la Corea. Per questo non poteva essere eliminata…“.
Trapattoni racconta poi la telefonata che fece a Michel Platini dopo la qualificazione della Francia ai Mondiali ai danni dell’Irlanda: “Gli dissi di tutto, visto che c’era una certa confidenza. Poi quel Blatter fece in modo che il danno alla Federazione irlandese fosse riparato, organizzando una partita il cui introito valeva quello che avrebbero preso se fossimo entrati al Mondiale. Già, ma a me che cosa me ne fregava…“.