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Saviano: “Napoli, prima della fine del campionato tornerò allo stadio! Gli azzurri sono una squadra  internazionalista, accogliente e libertaria. Sul mio calciatore preferito…”

 Roberto Saviano, giornalista, saggista e sceneggiatore napoletano autore di romanzi bestseller come Gomorra e La paranza dei bambini, ha rilasciato un’intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport. Di seguito un estratto, in cui il noto scrittore si sofferma a parlare del suo tifo per il Napoli e della nostalgia dei tempi d’oro di Maradona:

Quanto le manca il San Paolo pieno con questo Napoli dentro? “Non poterci andare mi fa soffrire. Faccio fatica a chiamarlo stadio Maradona, temo di esser troppo vecchio e continuerò a chiamarlo San Paolo. Ma prima della fine del campionato voglio andarci. Sto pensando come essere invisibile perché il Napoli dovrà vincere, altrimenti se la prima volta che torno allo stadio fa male, poi si nota… ed è malamente.”

Le piace questo Napoli? “Moltissimo, per lo spirito con cui gioca. Si vede che si diverte, che è un gruppo in armonia. Non c’è un leader che detta la sua linea e comanda. Sono rappresentate tantissime nazionalità, lo spogliatoio trasmette l’idea di comunità. Io lo vedo come un Napoli internazionalista, accogliente e libertario, contro il populismo scontato dell’individualità.”

Il giocatore preferito? “Kvaratskhelia. Mi piace perché non ha la faccia del calciatore, ma di un bambino timido che gioca in strada. E poi perché giocava in Russia, e alla scoppio della guerra è tornato in patria, anche a costo di perdere le chiamate dei ricchi club tedeschi. Il Napoli è stato bravo a inserirsi. Per me Kvara è uno che ha detto no a Putin, anche se non parla mai delle pressioni subite quand’era al Rubin Kazan. Osimhen? Mi entusiasma anche lui. Quando lo picchiano, i napoletani dicono “Bbuono…”, cioè “Meglio così”, perché sanno che così si carica. Anche lui ha una corsa allegra, da ragazzo di strada, va in fuorigioco per troppa passione. La maschera lo ha reso più iconico.”

Cosa teme da qui allo scudetto? “Da tifoso: che non ce lo facciano vincere… Che si metta in moto la grande macchina che spinge le squadre del Nord. Seconda paura: come ripartiremo dopo il Mondiale.”

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Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24