Argentina campione del mondo, un successo che non ha lasciato indifferente nessuno, specialmente Arrigo Sacchi. L’ex storico allenatore del Milan e della Nazionale ha commentato, ai taccuini de La Gazzetta dello Sport, il trionfo dell’Albiceleste sulla Francia al Mondiale conclusosi ieri in Qatar.
Questo un estratto delle sue dichiarazioni, in particolare, sul confronto tra Maradona e Messi, autentico mattatore, con 2 reti, della finale vinta contro i transalpini e trascinatore dei suoi per tutta la durata della competizione: “Quando Messi ha alzato al cielo la Coppa del mondo gli occhi mi sono bagnati di lacrime. Ho pensato a tutto il percorso di Leo, a quello che ha vinto con il Barcellona, ai suoi dribbling, ai suoi gol, ai suoi funambolismi, ai tanti Palloni d’oro sistemati in bacheca, e poi però c’era quella specie di maledizione che non riusciva a scrollarsi dalle spalle. […] Troppo spesso è stato costretto a giocare con l’ombra di Maradona che gli pesava sulle spalle, troppo spesso gli hanno chiesto quello che lui, forse, nel momento in cui glielo chiedevano, non poteva dare: e allora si è sentito triste, avvertiva la responsabilità di dare felicità a un intero popolo e il fatto di non riuscirci lo addolorava. Adesso tutta l’Argentina è ai suoi piedi. Non mi va di dire se ha raggiunto Maradona, non ci sto a questi paragoni tra fuoriclasse che appartengono a epoche diverse del calcio. Quello che so è che Maradona è stato un fenomeno, e io l’ho conosciuto bene, e che anche Messi lo è, pur in maniera diversa.”