Ci eravamo lasciati qualche mese fa con Mauro Icardi che festeggiava il momento più alto della sua (per ora) breve carriera e Gonzalo Higuain che, viceversa, toccava il punto più basso della sua. Ci ritroviamo a qualche mese di distanza con il mondo capovolto: sembra davvero incredibile sia cambiato così tanto in così poco tempo, ma il calcio – come dicono gli addetti ai lavori – è una bestia feroce che fagocita verdetti ritenuti inappellabili. Ma, forse, questo è anche il motivo per il quale è considerato lo sport più bello ed elettrizzante al mondo.
SLIDING DOORS
Dicevamo: a giugno Icardi festeggia il titolo di capocannoniere. A 22 anni, con sole 3 stagioni di A sulle spalle, è già il bomber più prolifico della Serie A, uno dei tornei giudicati più difficili per gli attaccanti. E, questo, in una delle peggiori stagioni che la storia dell’Inter ricordi. L’argentino è una macchina da guerra, miete gol, serve assist, prova a trascinare i compagni. L’Inter è Maurito dipendente, non ne fa un problema e anzi a lui si affida quando c’è da risolvere i problemi. E lui quasi mai si fa negare.
Dall’altro lato, se Icardi festeggia la sua migliore stagione in assoluto dal punto di vista personale, Higuain termina la sua forse nel modo peggiore: errore decisivo dal dischetto nell’ultima al San Paolo contro la Lazio, diretta concorrente per un posto Champions e addio Europa che conta. Ma non contento il Pipita concede il bis in finale di Coppa America lanciando il rigore in curva e il Cile alla conquista del trofeo.
Come se non bastasse, per Icardi un’estate di relax, da (teorico) punto fermo dell’Inter, per Higuain una di tormenti, tra trattative e dubbi, risolti forse solo per mancanza di estimatori, spaventati dal prezzo ma anche da una stagione caratterizzata da eccessivo nervosismo e costante discontinuità. Chissà cosa sarebbe successo se Gonzalo non avesse sbagliato quel rigore contro la Lazio…
MAURITO VS PIPITA
Le statistiche raccontano più di mille parole il predominio di Icardi nella scorsa stagione: Higuain, infatti, guida solo la classifica delle presenze (37 vs. 36), ma Icardi ha giocato di più (2898′ vs. 2781′) ma soprattutto ha segnato di più (22 vs. 18). Maurito a fine stagione poteva vantare un gol ogni 131′, praticamente uno ogni due partite (recuperi inclusi), mentre il Pipita si è dovuto accontentare di uno ogni 155′.
Anche il dato dei passaggi fatti (674) testimonia la centralità di Icardi nell’Inter dell’anno scorso. Higuain, dal canto suo, ne ha a referto 750 ma la distanza non è così sostanziale se si considera la differenza di caratteristiche dei due (Higuain più centravanti di manovra, Icardi decisamente più attaccante da area di rigore).
Pipita è certamente più uomo squadra, lo conferma anche il dato sui palloni recuperati: 93 per il giocatore del Napoli, quasi la metà (57) per quello dell’Inter. Ma alla fine per un bomber il numero dei gol non è un dato come gli altri…
Confronto giocatori
| Gonzalo Higuaín | Mauro Icardi | |||
|---|---|---|---|---|
 |
A | Posizione | A |  |
| 13 | Partite giocate | 11 | ||
| 1.090 | Minuti Giocati | 870 | ||
| 13 | Titolare | 11 | ||
| 0 |  Sostituzione entra  |
0 | ||
| 6 |  Sostituzione esce  |
5 | ||
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Generale
Gonzalo Higuaín Mauro Icardi Passaggi 355 162 Passaggi riusciti 78,3% 72,2% % Passaggi riusciti metà campo avversaria 76,3% 66,7% Duelli vinti 45 36 Duelli persi 63 38 Duelli vinti (%) 41,7% 48,6% Contrasti aerei vinti 4 17 Contrasti aerei persi 11 23 % Contrasti aerei vinti 26,7% 42,5% Palloni recuperati 21 9
HIGUAIN VS ICARDI 2.0
E se è dal numero dei goal realizzati che dobbiamo giudicare, la differenza tra i due quest’anno è semplicemente abissale: 10 quelli messi a segno da Higuain, solo 4 quelli di Icardi. Il napoletano ha giocato 13 gare, l’interista ne ha già saltate 2, di cui una per scelta tecnica nel big match contro la Roma (e ancora oggi non è certo della maglia da titolare nella sfida di questa sera, mentre il rivale è titolarissimo e inamovibile).
Pipita vanta una media gol di uno ogni 109′, Icardi esattamente il doppio (uno ogni 218′). Ma poiché – come spesso dicono gli allenatori di centravanti in crisi – il goal per un attaccante non è tutto, diamo un’occhiata anche al resto delle statistiche: occasioni create da Higuain 20 (Icardi 10), tiri nello specchio 26 contro 8, passaggi fatti (ricordate la trascurabile differenza dello scorso anno?) 355 contro 162.
Come a dire che probabilmente Maurito ha sbagliato i modi dello sfogo di Bologna, ma fa bene a sentirsi un oggetto estraneo a questa Inter. Oggi è effettivamente così, ma stasera ha un’occasione d’oro per cominciare la remuntada. Mancini permettendo…
