Home Copertina Live Luciano Spalletti in conferenza stampa: “L’Atalanta è una squadra completa”

Live Luciano Spalletti in conferenza stampa: “L’Atalanta è una squadra completa”

SSCNapoli.it

L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha presentato in conferenza stampa Napoli-Atalanta partita della sedicesima giornata in programma domani ore 20.45. Ecco quanto dichiarato: “Si fa bene nel compensare gli infortunati e si sceglie con quelli che rimangono. Fondamentale è stare uniti attorno alla squadra che ha già dimostrato quanto hanno a cuore questa maglia e lo si vede continuamente negli allenamenti che hanno questo pensiero. Siamo sotto tempesta tra infortunati e positivi al Covid-19. Non posso che fare i complimenti ai ragazzi per la professionalità e la disponibilità. Ogni tanto a qualcuno che rimane fuori scherzando gli dico giarda che prima o poi ti faccio giocare, perché sono pronti a mettere le proprie qualità. Ora hanno l’occasione e bisognerà vedere se si spaventano, oppure se trovano energie e risorse. Poi quello che diventa fondamentale è che noi si abbia ben impresso nella testa un chiodo fisso, che noi siamo il mezzo per raggiungere la nostra felicità e quella di tutte le persone che ci stanno vicino e che ci vogliono bene. Per cui quando tocca a noi è il momento di far vedere questo potere. Anche se mancano Capitano e Comandante abbiamo tanti altri Alti Ufficiali in rosa.

No allora si passa da un eccesso all’altro. Dove si vorrebbe dire che quasi impossibile poi si accosta allo scudetto. Noi (riferito ai giornalisti N.D.R) si può stare al vostro fianco quando volte. Noi siamo partiti con determinati obiettivi e nel tempo si vedrà che tipo di viaggio si farà. L’ Atalanta è un cliente comodo, è una rosa forte, io lo dico che l’abbiamo, qualcun’altro no. Poi se si va a vedere la completezza di squadre noi siamo apposto, am c’è ne sono molto altre che sono più complete di noi. Noi abbiamo molta abbondanza in u reparto che è quello offensivo. L’ Atalanta è una squadra completa e tosta. Abbiamo qualità per fare del male, ma non si può passeggiare perché se no ti montano sopra, come può succedere contro l’Atalanta.

Il mio stadio d’animo è sempre lo stesso, nel senso che io sono convinto di avere parlo al livello di squadra ho delle potenzialità, ma facciamo un passo alla volta. E’ chiaro che per la squalifica faccio fatica a sopportarlo perché vengo cancellato dal mio modo di stare vicino alla squadra. Poi c’è d afre una riflessione quando faccio le riunioni a dire il comportamento che devono avere la squadra ed il mio staff compreso massaggiatori e magazzinieri che stanno in panchina, gli dico di saper accettare le provocazioni avversari e degli errori arbitrali. Gli arbitri possono sbagliare, come lo faccio io su una sostituzione , o tatticamente. Questo è l’esempio e per cui io devo pagare alla multa alla squadra. Bisogna sapersi trattenere quando ritieni che la cosa sia ingiusta e fare come fanno loro quando sbagli. Perché il direttore di gara non ti dice quando sbagli. Questo fatto di star fuori veramente mi disturba e mi dispiace perché mi piace vivere la partita.

Atalanta pressa alto, bisognerà girare palla velocemente come con la Lazio. Ha fatto un po’ male il pari col Sassuolo dopo 60′ su quei binari? “E’ quello che tentiamo di fare, tenere palla e portarla sul nostro binario. Dovremo gestire la maggior parte della partita, se la gestiscono gli altri ti portano ad essere sparpagliati perché hanno ampiezza nella gestione, sin dall’uscita, ti creano un aggiramento sinistra e destra e poi la chiudono in molti al centro, sulle palle alte sono bravissimi a chiudere in area con la loro fisicità e forza. Se loro gestiranno molto palla, sarà inevitabile soffrire le loro caratteristiche. Abbiamo tentato pure negli ultimi 30′ col Sassuolo, ma non ci siamo riusciti per diversi motivi, ma soprattutto quando abbiamo recuperato palla non creando offensiva e accontentandosi senza pungere in attacco.

Demme e Politano hanno i 90 minuti?
“Si deve valutare, si porteranno dentro le possibilità scientifiche che abbiamo, ma significherebbe dare altre indicazioni di formazione, ma Gasperini è già bravo a capirle, questa teniamola per noi (ride. ndr).

Lo stadio diventerà fondamentale?
“Certo, ho parlato a volte con Aurelio, lui è molto disponibile che avvenga questo, è logico che poi allo stadio bisogna comportarsi bene nel viverlo, stanno lavorando pure in società per questo, lo stadio pieno, e tutti sanno che i giocatori hanno un grosso beneficio, anche quelli fuori ai bordi che le vedono.

Su Juan Jesus e Mertens: “Juan Jesus lo conosco da parecchio tempo, è significativo come viene accolto nello spogliatoio, si è fatto già conoscere ed apprezzare come persona, tutti ne parlano bene, ha esperienza, forza, una forza da vendere, ha conoscenze, è chiaro che farsi trovare pronto è ciò che fa la differenza per chi gioca di meno, ma ha tutte le caratteristiche per fare i suoi compiti. Mertens? Domani è il capitano, ci deve indicare la strada,

voi l’avete visto chi è Mertens, io l’ho apprezzato da fuori. Ora ci sono molte squadre che giocano tipo Torino e Verona che marcano ad uomo. Perché ti vengono a bacchettare dovunque tu vada. E’ un mezzo ottimo per allenarti, io sono convinto che aiutare la squadra quello è il top, è il massimo. Sicuramente dentro l’allenamento lo smanacchio è perfetto, perché ti alza il livello di quelle sfide individuali di cui si parla prima perché impari ad andare ad uomo e poi ti migliora la zona. Quando vai a prenderlo sei abituato nei duelli, nella forza e nella foga. Loro hanno in questo dei vantaggi e pure la conformazione fisica. Quando vedi i giocatori dell’Atalanta fai fatica a vedere giocatori alti meno di un metro e 90. La fase di nessuno per me è un calcio di rinvio. A Coverciano ti insegnando la fase di possesso palla e di non possesso. Sui rinvii e sulle rimesse laterali non sai mai quando le squadre avversarie la gestiscono, poi ci sono squadre che ti marcano ad uomo. Anche quello fisicamente più piccolo ha quella aggressività li, quella forza li e nn conta la stazza, ma la forza. Di Gasperini mi piace tutto, l’ho visto allenatore, sono andato a cena insieme, lo conosco, è stato uno dei primi su questa strada diversa come impostazione e abbiamo visto in questi anni l’Atalanta dove l’ha portata”. lo conosco basta vedere dove ha portato l’Atalanta.

Sull’andamento della squadra In questo caso qui si ha a che fare con professionisti seri. Ogni partita è un viaggio verso l’ignoto, in questi giorni ho ricordato ai ragazzi, ho ricordato cosa hanno fatto finora e non se lo devono far ribaltare da nessuno, perché gli ho ricordato ciò che hanno fatto spaventatori o spaventatori oppure quelli che tifano per altre squadre. Quelli non dicono la verità, fanno i tifosi. Abbiamo fatto un buon calcio, dei risultati ed abbiamo un’ottima classifica . Qualcuno ci vorrebbe mettere in posizioni differenti.

I calciatori hanno molte soluzioni, vengono accreditate a me, ma sono le loro.

A me non è mai piaciuto quando poi ti vogliono mettere uno psicologo vicino,  anche se può toccare quei temi meglio di te perché è il loro lavoro, ma questo fa parte della professione dell’allenatore. Si prova a fare entrambe le cose ma con le giuste dosi, senza creare fardelli nella testa. L’Atalanta è una squadra che può lottare per lo scudetto, come quelle del condominio. Di chi è favorito non mi interessa niente. Mi interessa che la mia squadra provi a vincere la partita perché lo sanno fare. Su Elmas e Demme, non vi posso accontentare perché dò troppi vantaggi a Gasperini. Non è che cambi molto se giochiamo con uno più di palleggio, o fisico. Diventa fondamentale il settore centrale. Il palleggio deve fare la differenza per noi, anche loro sanno palleggiare e mettersi nelle posizioni che ti fanno male. Il possesso palla nello stretto può fare la differenza. Ounas è pronto, mi è dispiaciuto non averlo in questo periodo e mi è dispiaciuto pure l’infortunio di Koulibaly, se no l’avrei fatto entrare perché è molto potente e poteva compensare la fisicità con la forza. I tagli che fanno Mario Rui e Di Lorenzo verso il centro ormai lo fanno tutti trasformandosi in centrocampisti o mediani, si prende anche la posizione del mediano se l’esterno viene più basso, la sovrapposizione è anche interna, non solo esterna”.

Ecco il video:

Fonte foto: TwitterSSCNapoli.it

Articolo precedenteSeduta mattutina a Castel Volturno. Insigne ha svolto lavoro differenziato
Articolo successivoVincenzo De Luca: “Eviterei le feste di piazza a Capodanno”
Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24