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Il mercato per ora aiuta Spalletti: tante le soluzioni e le varianti tattiche a disposizione del tecnico del Napoli grazie ai nuovi acquisti

SSCNapoli.it

Dopo le ufficialità di Simeone, Ndombele e Raspadori, il Napoli di Spalletti sembra aver acquisito, per il momento, più consapevolezza di sé e diverse ed interessanti soluzioni tattiche. Almeno tre i moduli a disposizione del tecnico toscano, che adesso dovrà dimostrare di essere in grado di variare, quando necessario, l’assetto in campo al fine di ottenere maggiore continuità di risultati. Vediamo in che modo potrà giocare il “nuovo” Napoli.


Una campagna acquisti, per ora, di livello per un Napoli “multitasking”. Mister Spalletti, dopo un primo momento in cui il mercato lo aveva privato degli uomini simbolo e maggiormente rappresentativi della propria squadra (Ospina, Koulibaly, Insigne e Mertens), può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Al netto del potenziale arrivo all’ombra del Vesuvio di Keylor Navas (mai così vicino al club azzurro), le ultime due settimane hanno regalato al tecnico toscano abbondanza di acquisti e tanta eterogeneità nelle possibili scelte tattiche da adottare.

Gli arrivi (in ordine cronologico) di Simeone, Ndombele e Raspadori permettono ora a Spalletti, grazie alla duttilità dei tre, di poter tornare al modulo 4-2-3-1, nonostante il tecnico azzurro dall’inizio della nuova stagione (e fino ad ora) abbia sempre provato il 4-3-3.

L’idea Giacomo Raspadori, in particolare, sarebbe arrivata direttamente dallo stesso allenatore partenopeo (desideroso di avere in rosa un attaccante versatile con le stesse caratteristiche dell’ormai ex Mertens), che nella nuova stagione avrà l’arduo compito di dare il via ad un nuovo ciclo del Napoli, rivoluzionando il volto della squadra.

L’ex Sassuolo, a tal proposito, rappresenterebbe uno degli elementi migliori su cui costruire il futuro del club partenopeo, date le sue qualità e la capacità di adattarsi a ruoli sempre differenti. L’attaccante 22enne può infatti giocare da seconda punta, da falso 9 e anche da attaccante esterno, specialmente se schierato a sinistra.

Anche la scelta di puntare su Tanguy Ndombele si sposa perfettamente col progetto di creare un Napoli “multiforme”. Il centrocampista francese arrivato in prestito dal Tottenham ruba l’occhio per la sua tecnica, si abbassa ad impostare e può fungere da vero e proprio regista della squadra. Sa resistere al pressing in modo magnifico, è un regista con ottimi tempi e con ottima visione, non disdegnando neanche la fase offensiva. Nell’allenamento congiunto andato in scena due giorni fa al Maradona con la Juve Stabia ha dimostrato, infatti, di possedere un potente e preciso tiro da fuori area ed una discreta capacità di realizzare assist (a tal proposito è stato capace di fornire ai propri compagni 14 assist nelle due stagioni a Lione). Un giocatore davvero completo, un “tuttocampista”.

Ecco quindi che le soluzioni tattiche a disposizione di Spalletti diventano davvero tante. Se infatti con Verona e Monza, il Napoli è partito col 4-3-3, già nel match amichevole con gli stabiesi è stato adottato, seppur momentaneamente, il modulo 4-2-3-1, sistema di gioco questo, infatti, più utilizzato ed apprezzato dal tecnico toscano, che nella scorsa stagione ha usato Mertens e, soprattutto, Zielinski nella posizione di trequartista. Quest’ultimo, inoltre, sarebbe un modulo più congeniale al neo acquisto Raspadori che giocherebbe dietro la punta, ed anche per Ndombele che si piazzerebbe in mediana.




Il 4-2-3-1 e le sue varianti, come il 4-4-2 o 4-2-4 in caso di emergenza, snaturerebbero tuttavia fin troppo il Napoli. L’obiettivo di questa squadra, in continua metamorfosi tattica, è proprio quello di non dare punti di riferimento agli avversari e di ottenere una maggiore continuità di risultati. Ciò è proprio quello che è mancato nella scorsa annata (dopo un inizio folgorante di stagione il Napoli ha di fatto calato il proprio rendimento nel girone di ritorno) e che risulterebbe, allo stato, alquanto difficile da perseguire se si rinunciasse al terzetto di centrocampo Lobotka-Anguissa-Zielinski, in grande sintonia tra di loro nelle prime due uscite e altresì funzionali per il gioco con la doppia punta.

Tanti, dunque, i dubbi che accompagnano Luciano Spalletti in questo inizio di stagione, ai quali solo il lavoro del tecnico di Certaldo potrà rispondere. La parola come sempre passa al campo: riuscirà l’allenatore azzurro a gestire tanta abbondanza di uomini non facendo perdere, al contempo, identità alla propria squadra?

Gianmarco Apuzzo


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Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24