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Giovanni Simeone a DAZN: “Qualcosa dentro di me mi diceva di venire a Napoli, ricordo che alla prima partita ero in panchina e…”

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Anche Giovanni Simeone, attacante argentino arrivato in prestito al Napoli in estate dal Verona, ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione dello speciale DAZN dedicato alla vittoria dello Scudetto azzurro. Di seguito l’intervista completa, in cui il numero 18 racconta anche alcuni retroscena sui suoi primi giorni all’ombra del Vesuvio: “Quando uno sente qualcosa dentro di sé, nel cuore, deve andare. Qualcosa dentro di me mi diceva di venire a Napoli, ero sicuro che dovessi venire a Napoli. Ricordo che alla prima partita ero in panchina con Raspadori e vediamo Kvaratskhelia. Prima di fare il gol Kvara fa una giocata pazzesca, a due passi dalla linea del fatto laterale. Io guardo Jack e gli dico ‘Ma come facciamo a giocare qua? E’ impossibile!’. Mi avevano parlato di lui, i tassisti mi dicevano che c’era un ragazzo fortissimo ed era Kvara.

Il gol al Milan? Prima del riscaldamento sono andato fuori a prendere un mate, ero sicuro che avrei segnato perché lo stavo bevendo. Ho passato il pallone e mi sono buttato in area, riuscendo a fregare il difensore. C’è stato un attimo di silenzio e poi ho sentito urlare tantissimo: non mi sembrava di essere a Milano.

Napoli-Juve? Da un mese prima della partita tutti a chiedermi biglietti. Appena sono entrato ho capito che era una partita speciale. Io dicevo ai ragazzi di continuare a segnare, perché non c’è maggior rispetto che continuare a giocare bene, per dimostrare loro che siamo i migliori a giocare a calcio. E’ stato bellissimo, bellissimo! Mi hanno fatto ricordare un concerto dei coldplay, vedere le luci in tutto lo stadio è stato pazzesco. 

Napoli-Roma col tuo gol? Ero abituato a giocare poco, 5′ o 7′. In quella partita invece il mister mi ha dato 15′ e per me 15′ erano una partita. Quando faccio finta di andare da una parte e vado dall’altra, sento Smalling che dice ‘Oh no!’, è stato un attimo. Lazio-Inter e Napoli-Salernitana? Tutti l’abbiamo vista dallo spogliatoio col cellulare. Dopo il 2-1 di Lautaro abbiamo spento tutto, toccava a noi. Quando Dia ha fatto il gol dell’1-1 ci siamo rimasti male, non era ancora quello il giorno dello Scudetto.

Udinese-Napoli? Noi siamo andati a dormire nell’albergo di Davide (Astori, ndr). Quando sonoa rrivato in albergo, ho visto la stanza, entro, arrivo su quel corridoio e sapevo che era il corridoio di Davide, dove l’ho visto l’ultima volta. Allora lì ho pensato che quella sarebbe stata una giornata speciale ed è stato così. Quando fanno gol loro, dico tra me e me ‘Si fa dura’. Mi è venuto un po’ di dubbio e timore di perdere. Poi ce l’abbiamo fatta.”

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Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24