Home Champions league Francesco Calzona a Cronache di Spogliatoio: “A Barcellona ce la giocheremo a...

Francesco Calzona a Cronache di Spogliatoio: “A Barcellona ce la giocheremo a viso aperto”

SSCNapoli.it

Nella giornata di oggi, è stata pubblicata la seconda parte dell’intervista fatta da Cronache di Spogliatoio in escusiva a Francesco Calzona. Ecco le sue dichiarazioni: “È logico che andare avanti in Champions è importante per mille motivi. È un palcoscenico dove, chi fa il mio mestiere, sogna di essere. Andiamo lì a giocarcela a viso aperto, perché è nella nostra mentalità, nella mia mentalità. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere l’obiettivo, ma dobbiamo uscire dal campo senza avere rimpianti.

Conoscere già lo spogliatoio è stato un vantaggio? “Può aiutare senza dubbio, ma per ottenere il rispetto devi per prima darlo. Sei “il capo”, ma sin dal primo giorno ho dato rispetto e loro hanno risposto allo stesso modo. In ogni allenamento proviamo a giocare a due tocchi. Il possesso palla per questo Napoli è fondamentale. Ho detto ai giocatori di verticalizzare appena possibile, di non preoccuparsi se sbagliano: nel caso è colpa mia”.

Barcellona? “Andare avanti in Champions League è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci. Noi andiamo lì a giocarcela a viso aperto perché è nella nostra e nella mia mentalità”.

L’incontro con Sarri? “L’ho conosciuto tramite un amico in comune. Lui faceva il promotore finanziario, avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, ma finivamo a parlare sempre di calcio. Io ero al Tegoleto, avevano licenziato l’allenatore, e mi hanno chiesto di fare il player-manager. Io però volevo solo giocare e ho suggerito Sarri per la panchina. Abbiamo fatto un’ottima stagione e da lì è nato tutto.  Ho riportato nello staff Francesco Sinatti come preparatore atletico. Uno dei migliori in circolazione, ha battezzato mia figlia. I giocatori lo amano e lo stimano.

Kvaratskhelia? “Parlando con Francesco Sinatti, mi aveva fatto leggemente il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un ragazzo di una disponibilità unica. Leggermente introverso, ma nemmeno tanto, tant’è che dopo due giorni l’ho visto scherzare coi compagni, contento di essere in quest’ambiente. Se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto. E’ cresciuto tantissimo sotto l’aspetto tattico. Le prime prestazioni sue nella mia gestione non sono state all’altezza, ma parte della sua prova non positiva è colpa mia perché gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente. Ad esempio lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io invece gli chiedo una fase difensiva preventiva, in modo da fargli anche risparmiare energie. Sono concetti diversi. Lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista le sue qualità principali.

Su Hamsik: “Ho un rapporto di stima reciproca. Lui parla poco ma comunica tanto con le gesta e la postura, ho sempre amato questi giocatori perchè parlano poco ma sono dei leader con gli atteggiamenti. L’ho sempre stimato e per lui vale la stessa cosa con me. Alla Slovacchia veniva da un periodo complicato, lui ha un ottimo rapporto con il presidente della Federazione. Ricordo che ero ad un distributore a fare benzina ed ho ricevuto la sua chiamata e gli ho detto “ok fammici pensare 24 ore e ti richiamo”. Finita benzina l’ho richiamato subito per fissare un incontro”.

Il ritorno di Sinatti? “Quando l’ho chiamato si è sentito in obbligo perchè ama talmente questa piazza che stare lontano da Napoli gli risulta non semplice. Ha un ottimo rapporto con i calciatori ed è stato un grande ritorno, di un’utilità unica”.

Possesso palla ed uscita dal basso? “Lo reputo un elemento chiave perchè avere la palla vuol dire avere meno possibilità di prendere gol. Io chiedo ai giocatori di verticalizzare appena possibile, non mi piace il possesso palla sterile. Ho detto ai calciatori che abbiamo la capacità di farlo e che qualunque errore è colpa mia, quindi devono stare tranquilli e credere nei propri mezzi”.

Come ha trovato la squadra? “A livello mentale non era l’ideale, ma non mi interessa quello che è successo prima. Abbiamo un Maradona sempre pieno ed è fondamentale, siamo in debito con i tifosi del Napoli ed ho detto ai calciatori che dobbiamo fare di tutto per fare un finale di stagione di grandissimo livello. Dobbiamo dare soddisfazione a questa città perchè se lo merita”.

Il passaggio da secondo allenatore a primo? “Non mi piace per passare per il generale della situazione, cerco di instaurare un rapporto basato sull’onestà al netto del rispetto dei ruoli. Non devono pensare di essere comandati da me, devo portarli a capire che è importante anche per loro. C’è un discorso egoistico che se facciamo bene tutti insieme allora si raggiunge anche il traguardo personale. Vanno curati tutti i dettagli come l’alimentazione, ma sono il primo a capire che c’è anche il bisogno di staccare ogni tanto”.

Ti fa impressione vedermi con la tuta del Napoli? “Ci pensa mia figlia a ricordarmi tutto questo. Mi dice “papà, anche se siamo lontani riesco a vederti in TV tutti i giorni perchè sei l’allenatore del Napoli”. Questo mi fa capire la grandezza di essere l’allenatore di questa città. Adesso vivo in albergo a Pozzuoli per questione di comodità, mi accorcia i tempi per arrivare al centro sportivo. Ho tanti amici, anche ristoratori, ed essendo abitudinario faccio le stesse cose che facevo negli anni passati”.

Responsabilità di essere allenatore in prima? “Voglio dire che io ho fatto 15 anni da assistente e quel lavoro mi gratificava tanto. Se ora faccio il primo allenatore vuol dire che il destino ha voluto così, ma non rimpiango il fatto di non esserci arrivato prima. Quello che facevo mi ha dato tanta soddisfazione”.

Ecco i video:

https://www.youtube.com/watch?v=N0JOCsuNX4o

https://www.instagram.com/reel/C4XyR6_sBef/?utm_source=ig_web_copy_link

Articolo precedenteA breve inzierà la vendita dei biglietti per la partita Napoli-Atalanta
Articolo successivoSportmediaset: Arnautovic salterà Inter-Napoli per infortunio
Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24