Home Terza pagina E’ sempre Mourinho-show: “Nessun ammutinamento, non rischio l’esonero”

E’ sempre Mourinho-show: “Nessun ammutinamento, non rischio l’esonero”

mourinhoE’ un Mourinho ancora più scatenato del solito quello che, nella conferenza della vigilia, si scaglia contro la squalifica inflittagli dalla FA e smentisce categoricamente le voci di un ammutinamento da parte dei giocatori del Chelsea.

“Il momento in cui abbiamo ricevuto le motivazioni scritte e abbiamo deciso di fare ricorso è anche il momento in cui smettere di dare la mia opinione e non aggiungere altro. Sono già contento di non dover indossare un braccialetto elettronico, ma non credo manchi molto perché questo accada. Inoltre credo he la multa di 50 mila sterline sia una vergogna per il mondo in cui viviamo”, tuona lo Special One.

Che poi assicura: “Sull’ammutinamento rispondo con le parole dei miei giocatori. Begovic ha detto ‘abbiamo il migliore allenatore al mondo’, così come Zouma. Terry ha detto “abbiamo l’allenatore che vogliamo, l’unico che può tirarci fuori da questa situazione”. Poi Diego Costa, secondo cui ‘tutti vorrebbero lavorare con tre allenatori al mondo e uno di questi è Mourinho”. La stessa cosa la pensa Fabregas, ma anche Ramires, Loftus-Cheek, Cahill e Hazard. Credo quindi che l’unico responsabile sia Baba, chi altro sennò? Djilobodji? Falcao? Oscar?”.

Mourinho comunque non nasconde i problemi dei Blues: “Ogni partita è una partita da vincere e quando non ci riusciamo è sempre frustrante. Ma non possiamo sfuggire alla realtà della nostra situazione. Abbiamo bisogno di vincere, per noi, per i tifosi del Chelsea. Non so come fermare certe storie non vere ma non siamo preoccupati. Non retrocederemo e in un paio di mesi saremo dove vogliamo essere.

Non credo nel ‘fattore paura a questi livelli. Adesso però le squadre vengono a Stamford Bridge e pensano di poter fare risultato ed è qualcosa su cui dobbiamo lavorare. Analizziamo quello che non funziona ogni giorno. Ne abbiamo parlato anche stamane ma sono sicuro che sappiate tutto da una delle vostre fonti”.

E guai ad immaginarlo ‘silurato’ dai Blues: “Dopo la gara col Southampton ho incontrato Abramovich prima di cena e quando abbiamo finito sapevo che non c’era alcun rischio di esonero. Ma anche prima sapevo quello che mi aveva portato qui, ricordo la conversazione che abbiamo avuto due anni fa, quello che mi ha spinto a firmare e le ragioni per cui la società mi ha offerto il rinnovo in estate. Non dovevano, avevo ancora due anni di contratto per cui quello che so, lo so da loro”.

Lo ‘Special One’ prosegue: “Ovviamente dopo un cattivo risultato, e non era il primo di questa stagione, ero tutt’altro che felice. Ma non mi sono mai preoccupato per il mio futuro. Per me conta il messaggio della proprietà e della dirigenza e prima ancora della nota del club ho avuto la loro opinione, il loro sostegno. Era il momento di appoggiarmi e di mettermi a conoscenza delle intenzioni della società. Se resterei anche finendo la stagione a metà classifica? Sì”.

Chiusura su Diego Costa, autore di un ‘mea culpa’ legato a condizioni di forma non proprio impeccabili: “E’ un ragazzo onesto e un ragazzo che dice quelle cose non è di sicuro il capo di qualsiasi ammunitamento. Avrebbe potuto usare parecchie scuse per spiegare il nostro momento negativo ma ci ha messo la faccia, va rispettato”.

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