Che fatica al Maradona. Se fuori il rendimento resta d’altissimo livello con 2,3 punti di media, in casa il Napoli di Garcia viaggia con appena 1,4 punti di media e sembra irriconoscibile: non vince addirittura dal 4-1 con l’Udinese del 27 settembre ed ha già rimediato 3 ko appena il livello s’è alzato contro Lazio, Real Madrid e Fiorentina. E domani a sfidare gli azzurri ci sarà l’Empoli di Aurelio Andreazzoli, tecnico che è una vera e propria bestia nera per gli azzurri.
I numeri parlano, magari a bassa voce, però suggerimenti ne inviano, e sembrano segnali, perché Napoli è il toccasana di Andreazzoli. Dieci anni fa, Roma-Napoli divenne un pomeriggio particolare per Andreazzoli, al congedo dalla panchina che gli era stata affidata tre mesi prima, da salutare regalandosi una vittoria (2-1) inutile però appagante.
Quando Empoli-Napoli (stagione 2018-2019) alimentò quasi un miraggio, la tendenza cominciò a prendere corpo: Farias e Di Lorenzo fissarono il 2-1.
E nell’anno di grazia 2021-2022 l’Empoli va al di là dell’ottimismo più travolgente e costruisce una stagione capolavoro prendendosi sei punti su sei da un’avversaria alla quale toglie la possibilità di conquistare lo scudetto. All’andata, lo 0-1 è di Cutrone, in quelle che in gergo si chiamano partite sporche o anche perfide o magari diaboliche. Ma quella del ritorno è paradossale, scioccante, persino irragionevole e chi più ne ha più ne aggiunga: il Napoli all’80′ sta vincendo al Castellani per 2-0 (Insigne e Mertens), è in controllo, ha residue possibilità di credere in un sogno tricolore e però piomba nella sua prima, vera crisi ambientale, con quei dieci minuti di follia.
Fonte: Il Corriere dello Sport