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Behrami: “Napoli senza cuore, i tifosi non lo tollerano…”

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Valon Behrami ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno, ecco quanto riportato: “Contestazione nei miei riguardi? Assolutamente. E non mi è neanche mai capitato di assistere a contestazioni ai miei compagni. Certo, abbiamo quasi sempre vinto. Ma anche quando si perdeva non ricordo insofferenze particolari. Credo che la tifoseria si senta presa in giro e non lo tollera. Il nuovo corso del Napoli aveva creato grandi aspettative. Con Benitez si era puntato alla qualità in senso assoluto. E quindi grandi proclami, squadra forte e obiettivi da raggiungere. Prescindendo da tutto quanto era stato fatto prima. Coppa Italia al primo colpo? Certo, ma le ambizioni erano altre. La morte di Ciro Esposito è stata una tragedia enorme, chi avrebbe voluto recriminare per lo scudetto mancato ha giustamente scelto il silenzio”.

Napoli si aggrappa al Napoli: il calcio come occasione di riscatto sociale. ”È proprio così. Io sono kosovaro e so di cosa parliamo. Grazie al calcio gli albanesi non sono più additati come zingari o ladri. Si sono accreditati e hanno ottenuto stima e rispetto. Napoli ha bisogno del calcio per avere il giusto riconoscimento in Italia e in Europa”.

Napoli senz’anima? “La squadra è stata costruita sulla qualità, qualità pura. È bella da vedere, ma non ha molto in comune con l’indole napoletana. Lì la gente vuole sentire il sacrificio, vuole vedere i calciatori correre e sudare. E poi è capace di applaudire anche se si perde. Quando c’era Maradona attorno alla sua genialità c’erano giocatori che correvano, davano l’anima”.

Sta dicendo che i giocatori azzurri non danno il massimo? ”No, è diverso il punto di vista. Loro fanno il massimo possibile, il meglio possibile ma per i napoletani il massimo è un’altra cosa. Non è il bello e basta. È il cuore, ed è proprio questo che manca nello spogliatoio”.

C’è un leader? ”Ora non più. Paolo Cannavaro, Pepe Reina lo erano. Sfido chiunque a smentirmi: oggi non vedo un giocatore che possa farsi sentire da tutti e aiutare tutti a risolvere i problemi”.

Marek Hamsik? ”Credo stia soffrendo molto. Lui è il giocatore di maggiore qualità in quel gruppo. Lui sa fare il leader in campo, parla con la palla tra i piedi. Mi dispiace che non sia messo in condizione di far vedere quanto vale. Gioca in un ruolo non suo ed è troppo un bravo ragazzo per opporsi”.

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