Su di te c’era anche il Liverpool, che ha partecipato all’Audi Cup. Cosa sarebbe accaduto se fosse andato in Inghilterra? “Non ci ho mai pensato, non so com’è venuto fuori. Io sono felice di essere approdato a Napoli. Qui c’è una grande squadra, un ottimo allenatore e dei tifosi fantastici. Dopo essere venuto a Napoli ho visto soltanto aspetti positivi. E’ qui che voglio continuare la mia carriera e non ho alcun tipo di rimpianto”.
Ha avuto problemi a giocare per la prima volta campionato e competizione europea? “Sentivo la pressione, ma ho giocato più di 50 partite a stagione. E’ stato un salto considerevole, perché non avevo mai giocato così spesso. Serie A, Coppa Italia, Champions League, Nazionale: così la fatica potevo sentirla, ma riposavo a sufficienza. In questa stagione sarà ancora meglio”.
Non ti piace la preparazione di Sarri? “Devo ammettere che quest’anno abbiamo usato molto la palla. Non sono un fan della sua preparazione, ma so che è quello che ci serve. Bisogna soffrire, il sacrificio è quello che ci porta alla forma migliore nel corso della stagione. Sarri non ci nasconde la palla, anzi ci divertiamo tanto, abbiamo fatto tante partitine”.
Hamsik è il cervello della squadra. E’ più difficile giocare con lui? “La cosa grande della nostra squadra è il collettivo. Andiamo tutti d’accordo, ci capiamo senza il bisogno di parlarci, siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Quando giochiamo come sappiamo, portiamo grandi risultati. Marek è un grande giocatore, si prende tante responsabilità sulle spalle, è molto esperto e tutti ci fidiamo di lui. Molte delle azioni passano da lui, ma anche da me. Siamo complementari e aiutiamo il Napoli. Io sono spesso al centro del gioco”.
Ti spinge a diventare un leader? “Non ho problemi da questo punto di vista. Il gioco non si concentra solo su di me, ci sono altri che hanno grandi capacità. Hamsik è un giocatore di classe mondiale, ma quando manca lui ci sono tanti altri che possono sostituirlo e sono forti”.
Chi è il migliore nel tuo ruolo in Italia? “Hamsik, e non perché giochiamo insieme. Ha proprio tutto, è un moello per me. Vedo in lui ciò che posso avere io, abbiamo caratteristiche simili”.
I tuoi numeri, nella scorsa stagione, non sono esaltanti. “Non erano così male a dir la verità. Ho segnato sei gol e ho collezionato qualche assist. Certo, poteva andare meglio perché conosco le mie capacità. Ho il potenziale per segnare ancora di più e fare più assist, ma ho bisogno soprattutto di continuità. Voglio dare il massimo. Andrà meglio sotto tutti i punti di vista: gioco, numeri e la nostra posizione in classifica. Solo così mi sentirò soddisfatto”.
Fonte: Tuttonapoli.net