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Victor Osimhen: “Mi piacerebbe vincere a Napoli. Per la città sarebbe strepitoso”

Victor Osimhen

L’attaccante della Nigeria e del Napoli Victor Osimhen ha rilasciato un’intervista alla Repubblica. Ecco quanto dichiarato: “Mi piacerebbe vincere a Napoli. Per la città sarebbe strepitoso. Infortunio con l’Inter? Ho sentito subito che la faccia mi era esplosa. E appena mi sono toccato sulla guancia sinistra non avevo più sensibilità. Ho avuto problemi anche a dormire, se mi giravo sul quel lato, faceva male. Però ho recuperato le forze, trascinato dalla voglia di giocare e di migliorare proprio sui colpi di testa. Non sono tipo da frenare la mia esuberanza, mai fatto calcoli, anzi ho sempre cercato di rimettermi in piedi subito, senza piangermi addosso. Io salto, scarto, scatto. Non ho paura di farmi male, e se perdo mi arrabbio. Sono molto suscettibile su questo, non mi arrendo.

Koulibaly? In allenamento non mi fa mai segnare. Ho tifato per lui quando è uscita la Nigeria in Coppa d’Africa. Ogni volta che si può fare del bene con lui non c’è bisogno di insistere. Al Napoli ho trovato compagni molto solidali. Quando c’è da fare una raccolta fondi o trovare dei soldi per un’iniziativa lui mi dice: dimmi, chiedimi, cosa posso fare? Non è il solo, anche Fabian Ruiz e Mertens sono sempre disponibili.

Insigne? Ne penso bene, è un uomo con famiglia, avrà valutato, ragionato e scelto quello che è meglio per lui. Sono in una situazione diversa, ma non sono di quelli che dicono: mai come lui”.

«Mio fratello più grande, Andrew, ha rinunciato a studiare, per mantenere me appena sono entrato nella scuola calcio. Devo riconoscenza a lui e alla mia famiglia. Le radici sono importanti».

L’operazione alla spalla, i provini in Belgio e i rifiuti, poi Charleroi e Lille.

«Se ho mai dubitato di potercela fare? No, non mi sono nemmeno mai posto la domanda, che continua a sembrarmi un lusso. Sentivo obblighi e responsabilità verso la mia famiglia. E a proposito dell’infanzia difficile, basta. Non ne posso più. L’ho già detto mille volte. Lo sanno tutti che appena vedo bambini vendere acqua ai semafori non provo né antipatia né insofferenza. Non potrei. Ma basta raccontare i giocatori africani solo come vittime, come storie tristi. Tengo alla qualità, alla tecnica, voglio diventare più bravo”.

Osimehn su Gattuso e Spalletti


Differenze tra Gattuso e Spalletti?

«Mi hanno aiutato tutti e due, posso e devo solo ringraziarli».

Il suo attaccante italiano preferito è Immobile

«Lo trovo strepitoso. E lo ammiro. Sbuca sempre tra le difese, non si sa come ha il pallone tra i piedi, è sempre lì al momento giusto, magari non lo vedi, eppure eccolo improvvisamente tirare in porta. Fa sembrare tutto semplice, soprattutto il gol. Un vero pirata».

Il difensore più difficile da affrontare? Indica Romero e il suo compagno di squadra, Kalidou Koulibaly.

«Koulibaly in allenamento, che non mi fa mai segnare. Quando è stata eliminata la mia Nigeria, ho tifato Senegal”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24