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Verona – Napoli 0 – 2, l’ennesimo muro da sfondare, cercando la crepa giusta – Rubrica a cura di Crescenzo Tortora

La rivalità e i cori. Verona – Napoli è partita sul campo e sugli spalti, la storica rivalità tra le due squadre ha origini antiche (vedi al minuto 3:02 il mio servizio sui precedenti e la storia della sfida nel TG de Il Mediano Sport), e i veronesi danno sfogo al loro odio calcistico con cori che inneggiano al Vesuvio o a malattie contagiose. Durante la partita di ieri la situazione non cambia, lo stadio punzecchia Insigne, che con due guizzi si vendica di cori e insulti.

Soccer: Serie A; Verona-NapoliLa partita e il solito canovaccio. La partita ripropone la storia degli ultimi tempi. Un avversario inferiore non può fare altro che difendersi a ranghi stretti, conscio del fatto che se lasci spazio a questi cannibali ti divorano. In campo le due squadre sono disposte con lo stesso schema tattico. Sarri deve schierare Higuain, stanco ma essenziale per far fronte alle mancanze per infortunio di Gabbiadini e Mertens. I nostri attaccano, gli avversari sono in 9 dietro la linea della palla, lasciando il povero Pazzini tra i difensori azzurri. Il Napoli attacca e il Verona non gioca praticamente mai nel primo tempo, cerca solo di bloccare gli azzurri, e ci riesce, perché nonostante arrivi davanti a Rafael con Hamsik e Higuain, il Napoli non riesce nel colpo decisivo. Nel secondo tempo il Napoli è più deciso e aspetta l’errore avversario, l’imprecisione nella copertura, lo sgarro. L’ennesimo muro da sfondare, cercando la crepa giusta. E infatti, prima ci prova Higuain, palla deviata fuori da Rafael. Esce un opaco Callejon al posto di El Kaddouri. Al Napoli non resta che insistere. E arriva uno di quei momenti visti più volte questa stagione. Dalla sinistra è Hamsik che serve in mezzo Insigne, Higuain bada a due difensori avversari, e si crea lo spazio centrale, Insigne può incrociare, ed esultare contro gli odiosi cori del Bentegodi. Fino a quel momento la partita di Insigne era stata anonima. Ritorna al gol, e continua la sua migliore stagione in termini realizzativi. Potrebbe arrivare il raddoppio, Higuain prende palla, si gira come sa fare lui, tira da fuori area, ma la palla è poco fuori. Ma manca poco per il secondo gol. Hamsik allarga per Insigne, che parte largo e riesce ad eludere la marcatura del terzino avversario, si accentra e serve in mezzo Higuain, che prende spazio sul difensore avversario, e segna facilmente. Decimo gol in Serie A per il Pipita, 12 in totale, il primo all’interno dell’area piccola. Il primo gol semplice per il mago Higuain. Errori per la retroguardia gialloblù. Il Napoli potrebbe ancora segnare con Higuain e El Kaddouri, due volte a testa. Salva in 3 occasioni il portiere avversario Rafael, il migliore dei suoi. Nel finale entrano per gli azzurri David Lopez per dare fiato ad Hamsik, e Maggio per Insigne, e il Napoli passa al 4-4-2 con Maggio come quarto a destra dei centrocampisti. Non riesce a dare la svolta il Verona, anche passando al 4-4-2. Una sola, timida occasione per loro.

posizioniI numeri della partita e il non gioco Veronese. I numeri sono da record, 72% di possesso palla. 22 tiri contro i 3 del Verona, 10 nello specchio della porta contro i 3 avversari. 90% di successo nei passaggi contro il 64% avversario. Le stesse posizioni in campo confermano come il Napoli abbia giocato quasi sempre nella metà campo avversaria, con una difesa molto alta (vedi immagine, fonte whoscored). Gli avversari si sono rintanati e il gioco si svolge nel nostro terzo di campo per solo il 13% del tempo. Statistiche che si traducono nel non gioco veronese. La panchina di Mandorlini scotta. Differentemente dal solito, gli attacchi azzurri prediligono la zona centrale (con un netto 43%), segue il solito lato sinistro, il lato forte della manovra azzurra, con un 34%. Dal lato sinistro partono o passano le azioni più pericolose e anche i due gol! Gli avversari concentrano le timide azioni d’attacco (per lo più nella seconda frazione di gioco) sulle fasce. Degli uomini di Sarri qualche incertezza per Albiol, e Callejon sottotono. Eccezionale Jorginho e il resto del centrocampo. Hamsik ha sempre più fiducia in se. Insigne si fa perdonare un inizio di partita stentato con gol e assist, Higuain è l’uomo dal quale il Napoli vincente non può prescindere.

La squadra è matura, ora tocca all’Inter. L’ennesima partita complicata per il Napoli, perché affrontare un avversario che rinuncia al gioco e che ti chiude gli spazi è molto più difficile di una partita contro un avversario che crea gioco e si sbilancia. Ma oramai ci siamo abituati a non soccombere con le piccole. La maturità è raggiunta, il Napoli percorre la sua strada e non ha paura di nessuno. Gli azzurri sono secondi, e aspettano la capolista Inter, per mettere sul piatto le proprie carte e giocarsele come sanno fare.

 Crescenzo Tortora

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E' laureato in Fisica ed è ricercatore in astrofisica: si occupa dello studio dell'evoluzione delle galassie e dell'Universo. E' un appassionato tifoso del Napoli e curioso di capire il calcio attraverso i numeri e le statistiche, e non solo attraverso le sensazioni personali! Scrive di calcio ed in particolar modo del Napoli. E' un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24