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SKY, Marchetti: “Finalmente il prezzo giusto: ecco chi ha fatto gli affari e chi no”

marchetti skyScrive Luca Marchetti, giornalista di SKY, su Tuttomercatoweb: “Per tutta l’estate ci siamo chiesti se i prezzi pagati per i giocatori erano giusti o meno. Abbiamo discusso di Romagnoli, di Kondogbia, di Dybala. Dell’affare Dzeko o di Jovetic. Ci siamo chiesti se Draxler valeva veramente quello che chiedeva il Wolfsburg. E abbiamo strabuzzato gli occhi di fronte all cifre della Premier negli ultimi giorni di mercato. Ora alcune risposte le abbiamo. Le più importanti le darà il campo, ovvio. Le altre ha provato a darle il Cies, un istituto di ricerca con sede in Svizzera che cerca di analizzare in maniera scientifica il calcio. Grazie ai calcoli degli studiosi svizzeri ogni giocatore ha una valutazione precisa e questa valutazione è determinata da molti parametri: la squadra di provenienza, l’età, le prospettive, la tecnica, le presenze nel club e in nazionale eccetera eccetera. È chiaro che non può essere considerato un metodo infallibile ma almeno delle indicazioni (se volete anche abbastanza precise) le da. E tanto per non essere da meno delle chiacchiere dei bar italiani nei primi 20 acquisti con la maggior differenza fra la valutazione virtuale e quella reale ci sono quattro acquisti italiani. Al settimo posto c’è proprio Romagnoli: differenza di 12,3 milioni fra la valutazione del Cies (12,7 mln) e quella fatta dal Milan (25), vale a dire che il prezzo pagato dal Milan sia praticamente il doppio rispetto al prezzo consigliato. L’altro “discusso” Dybala si assesta in 14esima posizione con un differenziale di 8,4 mln (32-23,6) mentre Kondogbia entra in classifica ma alla penultima casella disponibile, la 19esima con un saldo di 6,4 milioni tra i 23,6 (anche lui) di valutazione e i 30 di spesa nerazzurra. Quindi la risposta alla domanda prezzo giusto o meno è evidentemente no. Qui si parla di aumento delle valutazioni fra il 30 e il 50 per cento, mica scherzi… Ma la vera sorpresa viene da un altro acquisto italiano di cui non si è discusso affatto: Ivan Perisic dell’Inter. Valutazione 7,1, acquistato a 18. Vale a dire un saldo di più di 10 milioni e una supervalutazione che fa impallidire anche quella di Romagnoli. In termini percentuali è il ricarico maggiore, non certamente in termini assoluti dove regnano incontrastati Martial (+27,9) De Bruyne (+26,6) e Benteke (+19,7) ma c’erano pochi dubbi su questo, viste le spese inglesi. Va detto che naturalmente i Wolfsburg è la squadra che ha venduto meglio i suoi gioielli ma allo stesso tempo è rimasta “vittima” di un ricarico eccessivo proprio su Julian Draxler. La valutazione che fa il Cies sul trequartista a lungo seguito dalla Juventus è 22,2 più o meno proprio quanto la Juventus lo avrebbe voluto pagare (addirittura nella prima offerta bonus compresi). Il Wolsfburg ha speso 30: quasi 8 in più. Ma chi ha fatto gli affari in Italia? Cioé chi ha pagato meno un giocatore che invece valeva molto di più. Il Bologna. Con Mattia Destro. Valutazione da 17,2, spesi 8 milioni e mezzo. Quindi un “risparmio” di quasi la metà. Ma non sono da sottovalutare naturalmente Dzeko e Jovetic. I due attaccanti ex ManCity sono stati pagati entrambi 15 milioni e più o meno avevano la stessa stima: 20,9 il bosniaco, 20,3 il montenegrino. Quindi affari da 5 milioni almeno per Roma e Inter. L’ultimo affare italiano è Astori alla Fiorentina: secondo il Cies pagato la metà (5,5), praticamente, rispetto la suo valore stimato (10,6). Volete sapere chi ha fatto l’affare in Europa, per eccellenza? Il Manchester City. Come? Con Sterling pagato 63 milioni di euro. Come è possibile? Perché la valutazione è di quasi 96… Quindi anche così i conti tornano, anche in casa Manchester! Per il resto è solo un gioco, una proiezione, una statistica. Il mercato non si fa solo con le valutazioni scientifiche, con i dati di un computer. Sono oggetto di trattative, come se fossero partite a poker. Bisogna considerare la concorrenza e le aspettative. Prendere in considerazione le necessità tecniche. Il mercato è bello per questo. E anche le analisi servono per discutere!”

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