Home Calcio Serie A Serie A, Sassuolo-Juventus finisce 0-3: Vittoria facile targata Khedira e Ronaldo

Serie A, Sassuolo-Juventus finisce 0-3: Vittoria facile targata Khedira e Ronaldo

Cartolina da Reggio Emilia per Madrid. Caro Atletico, la Juve fa vedere ancora dei difetti ma lascia dei bei segnali da squadra in crescita. Intanto, il risultato: Sassuolo-Juventus 0-3, gol di Khedira, Ronaldo e Emre Can, tre fisici XL da serate di Champions. Il Napoli torna a -11 e il coro “la capolista se ne va”, sentito nel finale, riassume tutto. Poi, le sensazioni: la Juve ha ballato all’inizio e l’antico muro difensivo è tornato a creparsi, ma dopo i primi 20 minuti in qualche modo si è sistemata, ha ritrovato la solidità e i colpi dei leader, i giocatori da partite importanti. Khedira ha sbloccato la partita e ha rischiato di segnare tre volte. Ronaldo ha timbrato il 2-0 e dato a Emre l’assist per il 3-0. Soprattutto, ha aiutato tutti, anche chi non giocava: dopo il gol ha festeggiato mimando la Mask di Dybala, triste in panchina. Anche così si costruiscono le squadre. 
I GOL — Rivediamoli, i gol. L’1-0 arriva giusto a metà del primo tempo. Consigli sbaglia un rinvio e non è fortunato: se ti ferisci in mare aperto, è bene sperare che non ci siano squali in zona. Purtroppo per lui, invece, la palla finisce allo squalo portoghese, il più pericoloso del mondo. Cristiano calcia, Consigli respinge ma sulla respinta c’è Khedira, altro uomo cinico, che mette in porta. Il 2-0, a 20 minuti dalla fine, invece è un colpo di testa di Cristiano su angolo su Pjanic: classico stacco da saltatore in alto di CR7. Il 3-0, arrivato nel finale, nasce da una spettacolare azione sinistra-destra chiusa da un diagonale di Emre Can.
SASSUOLO SPUNTATO — Qualche parola sui battuti. Il Sassuolo è l’insieme dei suoi passaggi. Corti, rapidi, qualche volta eccessivi, certo non casuali. Il problema di De Zerbi è passare dal possesso al pericolo, perché nei primi 20 minuti – i migliori dei neroverdi – Szczesny prende paura tre volte… e due sono occasioni piuttosto casuali. Minuto 2: una palla schizzata verso il centrocampo lancia in contropiede Berardi e Sensi, che calcia fuori col sinistro. Minuto 3: Rugani aspetta troppo un pallone di Pjanic che non arriva mai, Djuricic scippa e corre in porta. Quando prova a saltare Szczesny, il portiere polacco si tuffa e sposta la palla. Mazzoleni va a rivedere tutto in tv alla Var e decide che non c’è rigore. Minuto 15: la solita rete di passaggi porta Locatelli al tiro, Szczesny in tuffo dice che non è il caso. “Nei primi 20 minuti ci hanno preso in giro con la palla”, ha commentato Pjanic all’intervallo. Un altro complimento per De Zerbi che però, dal gol di Khedira in poi, è stato meno convincente. Ha rischiato di subire il 2-0 prima dell’intervallo, quando Khedira ha girato fuori di testa al termine di un’azione in contropiede, ed è andato davvero vicino al pareggio solo dopo 9 minuti del secondo tempo. Venti secondi folli. La Juve si è fatta trovare scoperta su un angolo in attacco, Locatelli ha visto l’opportunità e ha lanciato nello spazio. Il rinvio sbagliato di Szczesny ha finito per liberare Berardi, che da 40 metri però ha calciato leggermente fuori a porta vuota. Tiri nello specchio in 90’: due. Pochini.
JUVE IN CRESCITA — Allegri invece torna a casa con una buona notizia per Madrid: la Juve del secondo tempo è stata migliore di quella del primo. Prima del 2-0, ha rischiato di segnare due volte in tre minuti. Khedira e Bernardeschi al 19’ hanno fatto sfilare una sponda di Mandzukic che meritava trattamento più adeguato, mentre De Sciglio al 21’ ha calciato col destro dal limite dell’area, senza avversari intorno: tiro niente male, solo appena largo. Il gol, poco dopo, ha sostanzialmente chiuso la serata agonistica e aperto le richieste di una parte dello stadio, che ha chiesto ad Allegri di vedere Dybala. Max ha accontentato tutti a 10 minuti dalla fine, Paulo ha partecipato al 3-0 e forse ha pensato che in questa Juve non può non stare bene anche lui. Venerdì sera, contro il Frosinone, la prova generale. Tra dieci giorni, a Madrid, la risposta.
Fonte: gazzetta.it
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