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Serata Champions, Ds Giannandrea: “Il San Paolo puo’ colmare il gap con il Borussia”

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Il Napoli di Rafa Benitez è capolista, esprime un bel gioco e si candida ad esser la prima vera antagonista della Juve scudettata. Tutte rose e fiori? Ovviamente no, parte del pubblico ancora mugugna per qualche acquisto mancato e per la lunga tiritera con Zuniga e Cannavaro.

Il palcoscenico internazionale, sia livello di prima squadra che di settore giovanile (Youth League), misurerà le ambizioni azzurre al cospetto di realtà che fanno dello scouting e dell’organizzazione un punto di forza: Arsenal e Borussia Dortmund.
Aurelio De Laurentiis, il patron del Napoli, ha spesso esaltato il modello imposto dai gialloneri tedeschi che schierano una formazione giovane e spettacolare, plasmata alla perfezione dal tecnico Klopp e costruita in maniera accorta in sede di calciomercato.

Il Napoli quindi andrà a lezione dai maestri tedeschi? La redazione di MundoNapoli.it l’ha chiesto a Giancarlo Giannandrea, giovane Direttore Sportivo ed esperto di scouting
“Il Napoli in estste è stato capace di scegliere. Cosa rara in questo strano mercato. Ha scelto un tecnico vincente e navigato, ha venduto il suo pezzo pregiato Cavani ed ha comprato giocatori di altissima qualità come Higuain, Callejon e Albiol. Se arriverà a gennaio nelle prime posizioni, sono sicuro che qualcos’altro al mercato farà, comunque lotteranno per il titolo fino alla fine. Credo invece che Zuniga a gennaio possa andar via, mentre Cannavaro sicuramente resterà ed in seguito troverà più continuità. Il calcio in Germania diversi anni fa ebbe una profonda crisi, dall’anno del Mondiale ad oggi si iniziarono a strutturare, a livello organizzativo e logistico, con impianti sportivi all’avanguardia oltre agli stadi anche centri sportivi di proprietà, dove poter far crescere i propri talenti, poi si sono molto evoluti a livello tecnico, sono riusciti a creare la cantera tedesca, infatti il Borussia ha tirato fuori diversi giocatori dal suo settore giovanile. Parliamo di Napoli nel caso specifico, ma per me il caso è italiano, non abbiamo strutture adeguate dove fare settore giovanile, non abbiamo dei veri e propri progetti a lungo termine, qui vogliamo vincere subito, non far emergere i giovani. A livello scouting in Italia siamo indietro anni luce, forse l’unica società che sta facendo un gran lavoro è l’Udinese calcio. Poi noi andiamo a prendere i modelli esteri e li riproduciamo a modo nostro, bisogna dare continuità, investire e credere nei giovani. In Italia rispetto ai club d’Europa,non ci sono squadre riserve. Nella Youth champions league i club italiani si troveranno in difficoltà con la regola degli Under 19, visto che in Primavera ci sono giocatori anche del ’94, infatti il Milan non potrà far scendere in campo il capitano per questo motivo”

Il Borussia è un modello vincente in un campionato in ascesa. Cosa si puo’ esportare in Italia e magari a Napoli?
“Del modello Borussia esporterei sicuramente il fatto che hanno un tecnico giovane che ha plasmato l’intero settore giovanile e l’ha portato ad essere vice-campioni d’Europa”

Dal punto di vista tecnico esiste un gap notevole tra le due formazioni?
“Tra le due formazioni esiste ancora un gap tra i due team, ma il calcio può stravolgere anche questo soprattutto quando si scende in campo al San Paolo, il fattore campo può andare a colmare il gap che si potrebbe trovare in campo”

Nel girone azzurro trovano posto anche Arsenal e Marsiglia, quante chances hanno i ragazzi di Rafa Benitez?
“L’Arsenal da sempre punta sul proprio vivaio, pima il calcio inglese rispetto a quello italiano e tedesco è altra cosa, hanno stadi di proprietà da anni, sono ben strutturati e giocano un calcio più fisico. Quello francese è un calcio più aggressivo, ma con meno valori tecnici in campo. Il Napoli di Benitez, dico che se la può giocare con tutti, non dimentichiamoci il Napoli di Mazzarri due anni fa, che era dato per spacciato e poi addirittura passo’ il girone di qualificazione con i mostri sacri e poi perse contro il Chelsea che diventò campione d’Europa”

I Gunners di Wenger hanno un po’ la fama di belli e non vincenti, il Napoli rischia di avere lo stesso destino? In cosa deve migliorare il progetto azzurro?
“Io non conosco da vicino il progetto Napoli, ma posso dire per quel che si vede da fuori, che forse puntano poco sui giocatori della loro Regione, tendono sempre a prendere giocatori pronti per la prima squadra investendo poco sul proprio settore giovanile, anche se negli ultimi anni qualche giocatore hanno tirato fuori vedi Lorenzo Insigne, Tutino, Lasicki, Guardiglio, Palmiero e Bariti

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