Da quando Paolo Dal Pino si è dimesso da presidente della Lega di Serie A, i presidenti sono chiamati a votarne uno nuovo. Per evitare il commissariamento lo dovranno nominare entro la metà di febbraio. Si è chiusa con una fumata nera la prima votazione per l’elezione del nuovo presidente della Lega Serie A. Sono state infatti diciassette le schede bianche da parte dei club, con due schede nulle. Nella prima assemblea servivano 14 voti, così come nella seconda. Dalla terza assemblea, basterà la maggioranza semplice (11 voti). Un voto è andato a Gaetano Blandini, dg della Siae, eletto nelle scorse settimane consigliere indipendente di Lega. I club si ritroveranno ora “non prima di sette giorni”, come da Statuto, per una nuova assemblea elettiva. Ecco le dichiarazioni dell’ Ad dell’Atalanta vice presidente della Lega di Serie A Luca Percassi: “E’ stata una riunione piacevole in cui tutti i presidenti si sono espressi con una grande unità di intenti”. Sembra scongiurato il rischio di vedere l’ex presidente della Regione Lombardia e ministro degli interni Roberto Maroni a capo della Lega di Serie A. Pure il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha ammesso che non ci vuole un politico. Maroni nella sua carriera politica ha avuto alcune macchie. La corte di Strasburgo per i suoi respingimenti illegali di migranti verso la Libia del 2009 condannò l’Italia a versare 15 mila euro di risarcimento più le spese a 22 delle 24 vittime, in quanto due ricorsi non sono stati giudicati ammissibili. Nel 2015 per una vicenda legata all’ Expo di Milano è stato indagato per presunte pressioni, ma è uscito assolto nel 2020. Nel 2020 è indagato nuovamente per aver favorito una sua ex collaboratrice ed il processo è attualmente ancora in corso. Ora ha un incarico nel Governo italiano. Si era fatto il suo nome perché è legato all’ala leghista moderata di Giancarlo Giorgetti che ha un ottimo rapporto con il Premier Mario Draghi.
Fonte foto: La Repubblica
Claudio Gervasio