Il piano d’azione della FIGC prevede 70 centri di sviluppo per i ragazzi del calcio giovanile, così da coprire ogni regione.
Ci sono troppi stranieri in Serie A. La cantilena è sempre la stessa. Pochi giovani, Under 21 relegati a seconde e terze scelte. La verità massima però è una e una sola: l’Italia non ha più la qualità della prima metà degli anni 2000, senza neanche scomodare gli anni ’90. Bisogna agire a livello giovanile, rivoluzionare, ripartire. Ci vorrà tempo.
La FIGC è pronta a mettere in atto la propria visione della rivoluzione, l’atto del cambiamento per creare nuovi giovani campioni. L’Under 21 ha Belotti, Bernardeschi, Berardi. I ragazzi crescono, ma l’intenzione è quella di avere nuovi Del Piero, Totti, Baggio. Idoli del mondo, non solo belle speranze della penisola.
Come modello, stranamente (…), c’è la Germania. Come evidenzia la ‘Stampa’ il piano d’azione prevede 70 centri di sviluppo per i ragazzi del calcio giovanile, così da coprire ogni regione: nelle strutture già esistenti della Lega Dilettanti o in campi affittati dalla federazione, ogni lunedì, per tre ore, si alleneranno i ragazzi dai 12 ai 14 anni sotto la responsabilità di uno staff federale, di un nutrizionista, di preparatori atletici di alto livello.
I centri FIGC arriveranno a circa 200 e vi lavoreranno tecnici di Coverciano. Quattro i milioni di spesa, con l’ingresso degli sponsor in una seconda fase: alcuni hanno già mostrato interesse. “Da noi ci sono 800 mila ragazzi Under 17, è il momento che qualcuno li guardi. Basta spese in Sudamerica” urla Carlo Tavecchio, numero uno federale.
