L’ex difensore del Napoli Raul Albiol ora tornato al Villareal ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni: “Napoli manca a me e ai miei figli e a mia moglie: quando questo casino finirà, perché finirà, torneremo. Io e la mia famiglia saremmo dovuti venire in questo periodo, approfittando di una pausa delle scuole.
E’ incredibile quello che sta capitando, una cosa nuova per tutti. Un colpo durissimo: si vive male, con enorme tristezza e lontani dai familiari e dalle persone care. E si contano i morti, si combatte con la paura. Si piange.
E’capitato di piangere ascoltando le esperienze della gente che non conosci e guardando le immagini trasmesse dalla Spagna , dall’Italia , dalla Cina. Tutto il mondo è unito nella sofferenza. E la sofferenza fa male.
Tante persone sono contagiate e tante sono morte. E stanno morendo. L’Italia è due settimane avanti, ma adesso pure qui le terapie intensive sono in sofferenza e negli ospedali mancano attrezzature, respiratori e mascherine. Attendiamo aiuti proprio come l’Italia.
No. Né io, né la mia famiglia possediamo le mascherine. Ma siamo chiusi in casa, speriamo al sicuro, al contrario dei medici, degli infermieri e del personale sanitario che lavora senza sosta e combatte ogni giorno per aiutare tutti noi. Per recuperare i malati, per alleviare le sofferenze di chi sta male o addirittura malissimo. Dobbiamo aiutarli e sostenerli in ogni modo possibile. Bisogna restare uniti e, ripeto, soprattutto aspettare in casa che finisca questa specie di guerra biologica: è l’unico modo per dare una mano a loro e pure alle persone più anziane e maggiormente esposte ai rischi. Personalmente non vedo i miei genitori da un mese, ma stanno bene e mi basta ciò.
Si conosco persone contagiate, ma per fortuna stanno abbastanza bene. Ho letto pure di Pepe, Reina, ma non l’ho ancora sentito.
Non ho ancora parlato con Marek hamisk in Cina, Parlo invece con Callejon, Fabian, Ospina, Koulibaly e Allan. Con i terapisti. I vecchi amici del Napoli”.
La squadra, la città e la gente sono nel mio cuore. E’ stata un’esperienza fondamentale della mia vita: andare via è stato brutto per noi, ma siamo convinti di essere tornati in Spagna nel momento ideale
Mertens e Callejon in scadenza? Dries è un fenomeno, è speciale. E’ un crack: pure con Benitez entrava dalla panchina e ti cambiava il match. Tutti vogliamo vederlo ancora con la maglia azzurra La sua sarà una scelta di vita. José non ha più 22 anni e deve fare una scelta complessiva, familiare.
Koulibaly senza di me fa fatica? Dopo tre stagioni stellari , oltre all’infortunio, ha accusato una leggera stanchezza. Tutto qua, può capitare. Presto tornerà ai suoi livelli”.