Home Calcio Serie A Quando il gioco si fa duro, gli altri iniziano a giocare

Quando il gioco si fa duro, gli altri iniziano a giocare

Gennaro gattuso

Le partite non sono tutte uguali, valgono tutte 3 punti certo, ma ci sono partite che hanno un peso diverso.

Il Napoli di Gattuso, fatta eccezione per la finale di Coppa Italia vinta lo scorso anno ai rigori, ha sempre fallito nelle partite decisive. Dalla Supercoppa persa contro una Juventus non irresistibile fino al pareggio con il Verona che ha condannato gli azzurri al quinto posto. Nel mezzo ci sono state ovviamente l’eliminazione dalla Coppa Italia con l’Atalanta e quella ancor più grave ai sedicesimi di finale di Europa League contro il Granada.

Se in precedenza Gattuso poteva appellarsi alle assenze pesanti nella sua rosa, quelle di Mertens e Osimhen su tutti, stavolta l’ex Milan ha ben poche scusanti, il Napoli con la rosa al completo e fuori da tutte le altre competizioni, era padrone del suo destino e con una vittoria sarebbe stato in Champions.

Si è vista fin da subito la tensione e la paura negli occhi dei giocatori del Napoli, sembravano dei cuccioli smarriti, buttati nella mischia senza saper cacciare, abituati fino al giorno primo a non doversi procurare nulla perchè ci avrebbe pensato la mamma. Nello sport però non è così, nulla ti viene regalato, tutto va conquistato con le unghie e con i denti, la sensazione però è che quando c’è da andare a caccia, i leoni azzurri diventano pecorelle.

Fabio Festa

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Laureato in scienze e management dello sport, grande appassionato di calcio, ma anche di tennis, basket e motori, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24.