58% di possesso palla. 22 tiri in porta per il Napoli contro i 9 del Pescara, 4 nello specchio per gli azzurri e 3 per i bianco-celesti. Numeri che lascerebbero pensare a un dominio azzurro, ed invece non è così. Il primo tempo vede i bianco-celesti andare due volte a segno, trovando in fallo la fase difensiva azzurra, e trovando degli avversari molli e lenti, poco concentrati. Ma il secondo tempo è altra storia, entra in campo Mertens e il Napoli riagguanta un pareggio insperato.
Il punto debole. Il Pescara di Oddo sfrutta le occasioni che il Napoli concede, cercando di approfittare di uno dei punti deboli della squadra di Sarri. Se il centrocampo non filtra, poi può diventare facile superare la linea di difesa, sempre molto alta. E’ in questo modo che il Pescara va in vantaggio. Sul filo del fuorigioco, viene servito Benali, il pescarese è tra Koulibaly e Ghoulam. Il franco-senegalese tenta il recupero ma è troppo tardi. Sul fronte destro del centrocampo gli azzurri non riescono ad evitare il passaggio filtrante e il guaio è fatto. Oddo studia bene la partita e tenta in più occasioni di tenere gli uomini molto larghi, per sfruttare l’ampiezza del campo, e proprio in una di queste occasioni è Zampano che prende palla sulla destra, e serve in mezzo in cerca dei compagni, e da dietro è Caprari che segna, lenta la retroguardia azzurra.
La prova opaca di Insigne e Gabbiadini. Partita da dimenticare per Insigne e Gabbiadini, errori per il primo, mai in partita il secondo. I due avranno modo di rifarsi, ma preoccupa soprattutto Gabbiadini, che deve dimostrare di poter giocare in quella posizione, ed in un sistema di gioco come quello del Napoli. Gabbiadini non è Higuain, non può tenere a bada i difensori avversari, e spesso viene anticipato, ha bisogno di spazi e della profondità. Bene ha fatto il mister a schierarlo, per dargli fiducia, ma forse sono altre le partite per il talento azzurro. Si fa sempre più insistente la voce di un suo possibile addio.
Il vecchio Napoli. Il primo tempo del Napoli si era contraddistinto da pochi spunti in fase offensiva, il Napoli è stato lento in tutte le fasi della manovra. Male i centrali di difesa, lenti a centrocampo, non incisivi in attacco. Ma la seconda frazione di gioco è altra storia. Sarri sostituisce Insigne e Gabbiadini con Mertens e Milik. Buona partita per Milik, che viene spesso indietro per scambiare con i compagni, ma Mertens è micidiale. Prima dribbling e tiro da fuori, poi solo in mezzo all’area raccoglie un cross di Hysaj dalla destra. Il Napoli potrebbe fare di più, ma si ferma sul pareggio. Grazie alla prestazione del secondo tempo le statistiche migliorano, e ritroviamo il vecchio Napoli. 58% è la percentuale di possesso palla, in linea con le statistiche della passata stagione (59% la media della passata stagione). E i 22 tiri in porta non si discostano dai risultati che hanno portato al secondo posto della stagione dei record (17 tiri in media nella scorsa stagione). Precisi anche nei passaggi, 90% (86% la scorsa stagione). Quindi il solito Napoli che macina gioco, ma è lo stesso anche dai calci da fermo, vanno dalla bandierina due nuove scelte, Ghoulam e Callejon, ma i risultati non migliorano.
Il caso. Zuparic alza troppo la gamba e cerca di decapitare Zielinski, Giacomelli prima fischia il rigore, ma consultatosi con l’assistente di linea, Rocchi, cambia idea. Idee contrastanti sulla situazione, chi si professa a favore del rigore (per esempio l’ex arbitro De Marco), chi è contro (Tuttosport e Gazzetta). Nel suo commento il Napoli parla di “inverosimile episodio”. Non viene assegnata nemmeno una punizione a due in area per gioco pericoloso. Scelta che fa e farà ancora discutere.
Gli azzurri sono soltanto alla prima, c’è ancora lavoro da fare sul fisico e sulla testa dei ragazzi, alcuni automatismi ancora non tornano, soprattutto nella fase difensiva. Ma abbiamo fiducia nel vate Sarri, che riuscirà a ricreare la macchina quasi perfetta della passata stagione. Il miglioramento della squadra può passare anche da questo scorcio di calciomercato, non ci si aspetta colpi ad effetto, ma 2-3 acquisti potrebbero ulteriormente allargare la rosa azzurra.
Le polemiche per il passo falso sono premature, i disfattisti e i critici senza ragione non sono ammessi. Sarà difficile ripetere i risultati della passata stagione, questo è molto probabile, anche perché il Napoli dedicherà parte delle sue energie alla Champions. Ma questo Napoli senza progetto, che batte i record della sua storia e colleziona podi e coppette, sarà ancora lì dove conta.
Crescenzo Tortora
La mia sul Napoli
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