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Pellè riconquista l’Italia a suon di gol

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54 gol in 63 partite di campionato: è questo il biglietto da visita mostrato da Graziano Pellè da San Cesario (provincia di Lecce) a chi gli chiede perchè il ct della Nazionale Antonio Conte debba concedergli almeno una chance di vestire la maglia azzurra. E a chi fa notare che 50 di questi siano arrivati in un campionato di seconda fascia come l’Eredivisie olandese, andate a guardarvi le statistiche di questo strabiliante avvio di stagione per l’attaccante del Southampton. A 29 anni, Pellè ha deciso che era il momento giusto di fare il grande salto in un torneo di livello e per 10 milioni di euro ha lasciato la scorsa estate il Feyenoord, il primo club in carriera in grado di dargli fiducia dopo molte annate in chiaroscuro e soprattutto di sgrezzare un talento esploso in maniera eclatante tre stagioni fa. Merito di un tecnico, Ronald Koeman, che ha costuito attorno all’ariete salentino una squadra propositiva e che basava gran parte del suo gioco sullo sfruttamento delle corsie laterali per arrivare al cross, ma anche di un altro maestro del calcio olandese come Louis van Gaal, il primo a credere in lui ai tempi dell’AZ Alkmaar dopo un Mondiale Under 20 da protagonista. In un campionato con meno pressioni di quello italiano ma in cui la tecnica e la tattica sono considerati tutto, Pellè ha rifinito il proprio repertorio ed è soprattutto cresciuto sotto il profilo psicologico e dell’autostima. I risultati si sono visti fin dall’avvio di questo campionato, con 5 reti ufficiali tra campionato e Coppa di Lega (oltre a 2 assist) e la sensazione di giocare nel Southampton da sempre. Inutile dire chi sia l’allenatore (Koeman, ndr) di una squadra letteralmente smembrata dall’ultimo calciomercato, nella quale sono partite le stelle più pregiate (Shaw, Lovren, Lallan, Lambert) e ricostruita ad immagine e somiglianza della guida tecnica. Antonio Conte ha preso nota e, dopo aver inserito da tempo Pellè nella lista dei papabili azzurri ( ci sarà conto Malta e Azerbaigian?), avrà applaudito come tutta Europa la splendida rovesciata dell’attaccante nel 2-1 al QPR di sabato. Un gesto tecnico per rispondere a chi troppo prematuramente lo aveva bollato come bidone in Italia, un Paese incapace di far crescere con calma e sfruttare le enormi risorse a disposizione.

 

 

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