L’ex attaccante del Napoli Paolo Di Canio che ha allenato in Inghilterra e ora commentatore di SKY per la Premier League nel programma Premier Show, ha rilasciato un’intervista al Mattino. Ecco le sue dichiarazioni: “Il napoli ce la potrà fare a battere l’ Arsenal, la quadra di Emery ha molti punti deboli. La differenza la farà la gestione del match all’ Emirates e tutto ciò carlo lo sa.
Emery all’ Arsenal ha portato un senso di impegno, di professionalità e di serietà nella squadra. Wenger da dieci anni era più un manager, un gestore, piuttosto che un allenatore di campo. Lasciava fare ai giocatori in campo, in una sorta di autogestione. Emery è un allenatore moderno che cambia spesso modulo nel corso della gara. L’ Arsenal ha una fisionomia dettagliata ed è sorprendente che abbia assimilato tutto ciò. In casa l’ Arsenal è una squadra molto temibile perché ha schiacciato praticamente tutte le avversarie. Nel loro fortino si trasformano perché mettono a frutto la caratteristica britannica dell’aggressività e hanno un forte centrocampo. magari non di prima fascia, ma Ramsey, Aubameyang e Lacazette sanno in che momento colpire. Pure gli altri calciatori possono sfruttare il loro cinismo e la determinazione.
Ozil ha classe mondiale, ma i giocatori non lo sopportano molto, con Wenger camminava in campo, ma se è in giornata giusta può essere molto pericoloso. Con Emery poi gioca di meno. Il Napoli può sognare perché l’Arsenal fuori casa ha perso sette delle ultime 11 partite. In trasferta la squadra si trasforma perdendo tutte e caratteristiche del gioco britannico. ragiona a livello individuale non collettivo perdendosi in troppi leziosismi.
Ancelotti si è lamentato della difesa in generale, compreso della costruzione del gioco partendo dal basso. Il club azzurro non potrà iniziare a costruire il gioco dalla difesa e ci vorrà tanto possesso palla e personalità in difesa. In questo modo si tolgono armi all’ Arsenal, perché se rinvii solo ti trovi i duelli tre contro tre e la diventano micidiali. E’ vero che hai un difensore come Kalidou Kouliblay, ma di fronte non ci sono gli attaccanti della Serie A”.
