Paolo Cannavaro: “Quando sono entrato all’Olimpico, ho pensato che avrei finito la carriera nello stadio in cui avevo vinto l’unico trofeo della mia carriera”

L’ex difensore del Napoli Paolo Cannavaro che ieri pomeriggio in occasione di Roma-Sassuolo si è ritirato dal calcio per raggiungere il fratello Fabio in Cina ha parlato ai Mass Media. Ecco le sue parole: “E’ stata una giornata fantastica me la sono goduta con spensieratezza, poi abbiamo chiuso in bellezza disputando una bela prestazione. Quando vedi le lacrime dei tifosi e della squadra significa che hai fatto qualcosa di veramente importante. Me le porterò per sempre nel mio cuore. Ringrazio il Sassuolo che mi ha dato questa possibilità. Quando sono entrato allo stadio Olimpico ho pensato subito che avrei chiuso la carriera nello stadio in cui ho vinto l’unico trofeo della mia carriera. La Coppa Italia con il mio Napoli nel 2012. Ho parlato con Marek Hamsik. E’ stato un onore giocare con un campione come lui. Il 17 gli ha portato fortuna forse perché è slovacco(Lo dice ridendo). A colpirmi è stata la sua persona,  il suo legame con la città e che non abbia mai ascoltato le sirene di mercato. Sullo scudetto per gli azzurri non lo vedete, ma sto toccando ferro sono molto scaramantico e non vi rispondo. Di Francesco già si vedeva che ci sapesse fare. Già da qualche anno stavo pensando di lasciare il calcio, poi è normale che l’offerta sia arrivata ora che ho quasi 37 anni. Ho voluto lasciare il calcio a 37 anni. Ora cercherò solo di imparare il nuovo mestiere, senza pensare ai moduli di gioco. A fine partita sono crollato, ho baciato simbolicamente il terreno di gioco della Serie A, mi mancherà tanto il rettangolo verde di gioco, ma adesso sono emozionato per iniziare questa nuova avventura. De laurentiis alla fine mi chiamerà ne sono sicuro”.