
LE PASSIONI — Mettendo in campo tutte le scaramanzie del caso, dovesse esser d’oro, sarebbe la 200a del metallo più prezioso per i colori azzurri. La catanese, alla sua seconda Olimpiade, fu 7a a Londra e poi, in modo del tutto inaspettato, svettò davanti a tutti ai Mondiali del 2014 e 2015. Il doppio titolo mondiale catapulta la ragazza di San Giovanni La Punta in una nuova dimensione. I riflettori mirano finalmente su di lei, bella di una bellezza semplice, acqua e sapone, mediterranea, sensuale. Fidanzata con il padovano Luca Dotto, primo a scendere sotto i 48″ nei 100 sl, si può dire un’autentica coppia da copertina: belli, di nuovo innamorati dopo un periodo di crisi, e… almeno per metà vincenti. E così si rivela, racconta di sè, della sua indole, della sua dipendenza dal mare e del suo amore atavico e irrefrenabile per il nuoto, della sua collezione sterminata di costumi da bagno, della sua shopping-mania, i gioielli, i viaggi, l’hobby del decoupage, la necessità di dormire 8 ore a notte, il diario su cui annota gli assalti, i giudizi sulle rivali, citazioni, pensieri. Le sue armi in pedana? Concentrazione su ogni punto («Messa una stoccata, devi pensare di essere di nuovo a zero»), razionalità ma anche istinto, intuito e tanta energia. Se la chiamano iena, ci sarà pure un motivo.
IL MAESTRO — “Nella mia sala era la più brava – racconta oggi il maestro Gianni, come lo chiama lei, Gianni Sperlinga all’anagrafe – più che altro quella che ascoltava di più. Lei è così, memorizza e mette in pratica. Non pensate sia facile, le altre non ascoltano oppure ascoltano e poi in gara non mettono in pratica. Una volta sola l’ho trovata distratta, intorno ai 14 anni. Le ho detto subito che era meglio lasciar stare: “Non c’è bisogno che io ti segua”. E’ bastata quella volta Rossella capisce, ragiona, sa gestire l’assalto.
Fonte: La Gazzetta dello Sport