Home Copertina Non solo Roma, da Basso a Vezzali quelle folli rimonte

Non solo Roma, da Basso a Vezzali quelle folli rimonte

Italy's Valentina Vezzali celebrates winning the bronze medal against Korea's Hyun Hee Nam during the London 2012 Olympic Games Womens Foil Individual Fencing competition at the Excel Centre, London, Great Britain, 28 July, 2012. ANSA/JONATHAN BRADY

Quando l’ostacolo sembra troppo alto e la rimonta impossibile, c’e’ lo sport. Con le sue storie di pronostici ribaltati, di rotte per la vittoria invertite. Non solo in Champions, non solo in Roma-Barcellona. La remuntada della Roma, semifinalista di Champions dopo aver piegato 3-0 il Barcellona, è una sorta di prototipo e richiama quei giorni in cui tutto sembrava perso e invece e’ arrivata l’impresa che ha ribaltato tutto. E se a rendere grande l’impresa romanista e’ aver eliminato sua maestà Messi, negli altri casi le rimonta sono addirittura valse titoli olimpici, vittorie mondiali, successi storici. Senza andare troppo lontano, o rievocare la rimonta della Roma sul Dundee (0-2, poi 3-0) nell’ultima semifinale di Coppa Campioni giocata dai giallorossi nel 1984 (anche allora arbitrava un francese, Vautrot), lo stesso Barcellona l’anno scorso in Champions perse 4-0 dal Psg a Parigi e veniva dato per spacciato: al Camp Nou fu 6-1. Gli annali della Champions hanno inciso a lettere cubitali due clamorose rimonte: quella del Liverpool nella finale 2005 a Istanbul sul Milan di Ancelotti (0-3 a fine primo tempo, 3-3 al 90′, poi rigori e vittoria), e quella dello United sul Bayern nel 99, 0-1 al 90′, poi nei 3′ di recupero il ribaltone e il trionfo del Manchester, 2-1 e Coppa.

Oltre il calcio, lo sport ha segnato storie meravigliose, come nel lontanissimo 1972 ai mondiali di ciclismo a Gap in Francia: Franco Bitossi dopo una fuga temeraria si presenta da solo sul rettilineo del traguardo. Pochi metri lo separano dalla gloria, ma le gambe sono pesanti, la stanchezza immensa, lui rallenta di un niente ma è quel che basta a Marino Basso per infilarlo negli ultimi metri e soffiargli la vittoria. Al Tour del 1948: Gino Bartali arriva alle decisive tappe alpine con 21’28” di ritardo dal francese Louison Bobet.

In Italia sono giorni difficili, c’è un clima da guerra civile. Il presidente del consiglio De Gasperi telefona a Bartali incoraggiandolo, perchè una sua vittoria sarebbe utile a pacificare gli animi. Il toscanaccio in due tappe epiche riuscì a recuperare il distacco e a conquistare la maglia gialla, portandola fino fino a Parigi. Rimonta favolosa fu quella di Pietro Mennea alle Olimpiadi nel 1980, a Mosca, dove vinse la medaglia d’oro nei 200 mt con a uno strepitoso recupero sull’inglese Wells. All’uscita dalla curva Mennea era nelle ultime posizioni, lontano da Wells. Poi il prodigioso recupero di Mennea nei 50 metri finali e l’incredibile sorpasso che valse l’oro.

In F1, resta memorabile la gara di Ayrton Senna al gp del Giappone nel 1988. Il brasiliano era in pole ma alla partenza il motore si spense. Il brasiliano riuscì a partire praticamente sfruttando la mini-discesa del rettilineo del via, si ritrovò 14mo, ma diede il via a un inseguimento entusiasmante, risalendo posizioni su posizioni, fino a vincere e a far suo anche il primo titolo iridato. A Londra 2012 fece l’impresa la stella azzurra del fioretto Valentina Vezzali. Nella finale per il terzo posto riuscì infatti a sconfiggere la sudcoreana Hyun-Hee mettendo a segno 5 stoccate nei 13 secondi finali, ribaltando il parziale di 8-12 nel 13-12 finale.

Fonte: ansa.it

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