Il Napoli continua la sua striscia positiva, affrontando il Palermo al San Paolo, confermando la prova di maturità fornita con il Chievo e dimostrando di avere il diritto di stare lì in alto in classifica. Il Napoli si schiera col suo, ormai standard, 4-3-3, Chiriches e David Lopez le uniche novità rispetto alla formazione tipo. Come al solito, per l’attitudine difensiva di Callejon, sembra più un 4-4-2 (vedi posizioni medie in campo nell’immagine sulla sinistra, fonte whoscored). Gli avversari si schierano con un accorto 3-5-1-1, con le due mezz’ali spesso alte all’altezza del trequartista Vazquez, modulo che diventa un 5-3-1-1 in fase passiva, un muro di uomini contro il quale il Napoli si scontra per tutta la partita. Di più su mastro Higuain nel pezzo sul blog Napoli – Palermo 2 – 0, se perdete le chiavi chiamate mastro Gonzalo (e anche su Il Mediano Sport).
Tante occasioni per gli azzurri nel primo tempo, che fanno un possesso palla estenuante, il Palermo si difende. Hamsik, Higuain, Insigne, un palo per il ragazzo di frattamaggiore, ma nulla di fatto. Ma verso il finale del 
primo tempo ci pensa il Pipita a sbloccare il risultato, con un bolide da fuori area, che si insacca nell’angolino basso alla destra di Sorrentino, che non può nulla contro l’invenzione di potenza e classe del campione azzurro. La storia si ripete nel secondo tempo, che vede gli azzurri arrivare alla conclusione in più occasioni, ma senza successo. Entra prima Allan per dare fiato ad uno stremato David Lopez, lo spagnolo non dispiace, non è all’altezza del compagno subentrante, ma fino a quando resiste è attento ed esce dalla linea per andare a pressare. E’ poi il turno di Mertens per Insigne. L’ultimo cambio è quello di El Kaddouri al posto di Callejon. Il pubblico deve aspettare il 79′ per il raddoppio. E’ Mertens, a giro sul secondo palo. Dopo due pali impattati da Higuain e dallo stesso belga. La partita scivola lentamente verso un finale che vede il Napoli portare a casa la settima vittoria consecutiva (tra campionato e coppa). Da 12 turni il Napoli va a punti.
La partita azzurra è un continuo possesso palla, 67% di possesso palla a favore dei padroni di casa. 23 tiri contro gli 8 degli avversari, 8 nello specchio della porta contro lo 0 spaccato dei rosanero. Il Napoli attacca uniformemente su tutto il fronte d’attacco, con una leggera preferenza sulla sinistra, da dove arriva il 30% dei tiri, il 52% viene dalla zona centrale. Spesso il Palermo ha lasciato troppo spazio nella zona centrale del campo (vedi anche le posizioni medie in campo) dove i nostri trovano praterie, sopratutto nel secondo tempo. Poco degno di nota tra le fila del Palermo, mentre per gli azzurri solo lodi. Bene in difesa, i terzini sono attenti e spingono, arrivando anche al cross, in mediana Hamsik ha sempre la porta di fronte, Jorginho è un faro, e David Lopez si difende. Quando entra in campo, Allan, approfittando della oramai sfilacciata fase difensiva avversaria, tenta l’assolo più volte, con doppi passi, e tanta energia. Davanti, Callejon non riesce più ad essere freddo come era suo solito, Mertens e Insigne bene in campo meno fuori. Il primo non esulta al gol. Il secondo dà sfogo all’insoddisfazione per la sostituzione. Che si risolvano presto questi malumori. El Kaddouri cresce. Higuain è un mago, il mastro di chiavi azzurro, un profeta, un dio, un demone infestante, fa quello che vuole. I complimenti a Sarri per aver plasmato questa meraviglia.
In coppa per guadagnare matematicamente il primo posto nel girone e a Genova per continuare la striscia positiva.
Crescenzo Tortora
