Si affrontano i 4-3-3 di Napoli e Milan, il primo in riassestamento dopo l’addio di Higuain e l’arrivo dei nuovi acquisti, il secondo ancora in fase di costruzione. Nonostante un inizio opaco è il Napoli che va a segno nel primo tempo, è doppietta di Milik. Il primo gol è merito di Mertens che è la marcia in più del Napoli, il solito diavoletto, una spina nel fianco dei difensori avversari. Il polacco, prima raccoglie il rimpallo sul palo dopo un gran tiro di Mertens, poi svetta sul calcio d’angolo di Callejon. Nel secondo tempo è il Milan che torna alla riscossa, il Napoli rientra poco concentrato e concede i gol a Niang e Suso, il primo incrocia sul palo opposto e Reina non sembra sicuro, il secondo inventa un tiro imprendibile a difesa schierata. Ma il Napoli si ritrova, è ancora Mertens che tira a giro, ennesimo salvataggio di Donnarumma, e Callejon arriva puntuale a ribattere a rete. La cronaca parla anche di 2 espulsioni per il Milan (Kucka e Niang) e quella di Sarri. Nel finale è ancora Napoli, arriva il gol di Callejon. Finisce 4-2. Una cronaca più dettagliata nel pezzo: Napoli – Milan 4 – 2, un Napoli amnèsico ricorda il vecchio e accoglie il nuovo.
Il gioco. Nonostante delle amnesie, scarsa concentrazione, e pigrizia in alcuni movimenti, come nei migliori frangenti di Pescara – Napoli il Napoli non ha dimenticato il suo gioco. 59% è il possesso palla, 85% la percentuale di passaggi riusciti (80% per il Milan), i tiri sono 17, contro i 12 avversari. Il Napoli è più preciso, 8 nello specchio contro i 3 avversari. Statistiche simili a quelle medie della passata stagione. Il Napoli si concentra maggiormente sulla sinistra, come è sua abitudine, il Milan tenta maggiormente sulle fasce, dove gli avversari del Napoli sanno di poter avere speranze di aggirare la fase difensiva azzurra.
Il vecchio. Il vecchio Napoli è quello del gioco, del possesso palla, della precisione nei passaggi, della mole di azioni da gol. E’ sempre lo stesso, ma deve ritrovare tutti gli automatismi nella fase difensiva, il centrocampo non riesce sempre a filtrare e dietro ancora non hanno ritrovato tutti i movimenti. Il vecchio Napoli è anche Mertens, il belga è stato il mattatore azzurro in queste due partite, è dai suoi piedi che partono la maggior parte delle azioni da gol nei pressi dell’area avversaria.
I nuovi. Il nuovo è Arek Milik, il giovane polacco si è guadagnato la presenza dal primo minuto e ringrazia il mister con una doppietta. Il primo gol è fortunato, ma nel secondo sfrutta la sua abilità nel gioco aereo. Ha sempre segnato e dimostra di poterlo fare anche in Italia, aiutato da una squadra con un gioco oleato come il Napoli. Il ragazzo sembra entusiasta della nuova esperienza, i tifosi attendono altri gol. Buone sensazioni anche da Zielinski, Sarri lo tiene in considerazione, sarà parte integrante della squadra, presto potrebbe essere titolare. Con Rog e Diawara formerebbe un centrocampo giovanissimo.
I calci piazzati ingranano. E’ nuovo anche il gol da calcio d’angolo. Durante la scorsa Serie A il Napoli aveva segnato solo 4 gol da corner, 2 da punizione diretta e nessun gol da punizione indiretta, Sarri dovrà cercare di migliorare questo aspetto. Nelle amichevoli e già alla seconda di campionato il Napoli dimostra di essere sulla strada giusta, grazie alla scelta dei nuovi addetti ai calci d’angolo, Callejon e Ghoulam, e agli schemi di Sarri.
Note dolenti. Insigne entra ed è praticamente nullo, è chiaramente fuori forma, avrà bisogno di tempo per ritornare ai suoi livelli. Reina è sembrato un po’ lento su alcuni interventi, ha qualche colpa sul primo gol, Niang incrocia sul palo opposto, ed invece di tentare col piede prova a raggiungere il pallone con le mani. Gabbiadini non vede il campo, la sua sorte è ancora incerta.
La storia della stagione è solo all’inizio. Ma, nonostante alcune incertezze, soprattutto nella fase passiva, perché 4 gol in 2 partite sono troppi per il Napoli di Sarri, questo Napoli in riassestamento segna anche senza Higuain.
Crescenzo Tortora
La mia sul Napoli
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