Il Napoli sembrava finalmente quest’anno con Luciano Spalletti in panchina di aver risolto l’atavico problema della personalità. Nelle prime undici giornate, il cammino degli azzurri era stato praticamente perfetto pareggiando solo una volta. Dalla sconfitta di San Siro contro l’Inter a causa dell’infortunio di Osimhen, sono usciti di nuovo furi tutti quei difetti dell’identità di squadra mostrata fin dal ritorno in Serie A 2007-2008. Spesso la squadra azzurra è grande con le grandi e piccola con le piccole. Questo problema dei giocatori, è stato spiegato pure in zona mista post Napoli-Spezia dal difensore algerino del Napoli Faouzi Ghoulam che ha espresso parole da leader senza scaricare responsabilità sulla società, oppure sull’ambiente esterno. Pure l’ex professor universitario Guido Trombetti in un editoriale sull’edizione Napoli della Repubblica, ha suggerito di rifondare questo gruppo per risolvere il problema della personalità. La società per progetto di solito non prende giocatori d’esperienza, ma solo givoani. Però per migliorare questa squadra serve comprare calciatori dalla mentalità vincente. Una nota positiva c’è: Piotr Zielinski sembra che stia tirando fuori quel carattere caricandosi la squadra sulle proprie spalle dimostrando finalmente di credere nelle sue enormi potenzialità. Sis spera che la sosta abbia ricaricato le pile degli azzurri per continuare a sperare nel sogno scudetto nel 2022 e centrare l’obiettivo primario il ritorno in Champions League dopo due anni di assenza.
Claudio Gervasio