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Mondiali: Italia eliminata, la morte del calcio italiano

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Dopo la vittoria a Euro 2020 da parte dell’Italia contro colossi come Spagna, Belgio ed Inghilterra i momenti bui sembravano ormai lontani. Il mancato pass diretto ai Mondiali aveva già riportato Mancini e i suoi ragazzi con i piedi per terra, fino ad essere eliminati al Barbera contro la Macedonia del Nord senza trovare la via del gol subendo la rete del vantaggio ospite nel finale al primo tiro in porta. Da oggi bisogna dare spazio ai giovani e non al nome, ormai palese che calciatori come Immobile non sono adatti al gioco di Mancini e Verratti e Jorginho sono due calciatori uguali che insieme non possono giocare insieme. Bisogna dare spazio ai giovani come Scamacca, Frattesi e Calabria(da anni bandiera del Milan), lasciando a casa chi come Donnarumma ha perso la voglia di giocare per inseguire i soldi; il calcio italiano, salvo l’Europeo dello scorso anno, non vede vincere tra club e nazionale una competizione Europea o Mondiale dal 2010 quando l’Inter di Mourinho non fece il triplete. Le prime 4/5 squadre nella classifica di Serie A tra i titolari come calciatori italiani ne hanno al massimo due, facendo capire a che livello basso è arrivato il calcio italiano; dal 2006 per gli azzurri è nata una maledizione col Mondiale, passare da vincere una competizione contro squadre blasonate a non riuscire nemmeno a qualificarsi in un girone contro Svizzera, Bulgaria e Lituania ci rende solo ridicoli nel mondo del Calcio. Per quanto riguarda i club di A in Europa non riescono ad andare avanti nemmeno 2 squadre in Champions ed Europa League, salvo Inter e Napoli che sono usciti contro Liverpool e Barcellona, il Milan non supera i gironi, Lazio e Juventus escono rispettivamente contro Porto e Villarreal facendo cadere nell’abisso tutto ciò creato in passato dai grandi club Italiani invidiati da tutto il mondo; solo Atalanta e Roma stanno portando avanti l’onore della nazionale portandosi ai quarti di Europa e Conference League.

Da ieri il Calcio Italiano è morto. Bisogna rifondare dal punto 0 con giocatori vogliosi di indossare la maglia della propria nazione e non con mezzi giocatori che pensano solo ai soldi, altrimenti fra 4 anni i Mondiali li riguarderemo di nuovo sul divano.

Matteo Merolla

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Matteo Merolla nato a Napoli. Diplomato in Economia, appassionato di calcio e giornalismo, collaboratore spontaneo di MundoNapolisport24.