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Michel Platini ospite di Rai Sport

Michel Platini, ex giocatore della Juventus ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport. Eccole: “Pirlo era già allenatore in campo, perché non dovrebbe esserlo in panchina? Mi pare sia partito con la filosofia giusta, sempre alla ricerca dello spettacolo e del gol. Diamogli tempo, sarà importante la gestione. E lasciamo che ci siano dei romantici in panchina. Mi piace Conte. Ha fatto cose grandissime. Grintoso, sempre in movimento. Come lui solo Simeone e Gattuso. Altri sono più tranquilli, come Pirlo forse tengono tutto dentro. Per loro due c’è un compito difficile e facile allo stesso tempo: devono fare risultato per forza, ma hanno le squadre migliori. Ai suoi tempi la grande sfida non era Inter-Juve, ma con il Napoli di Maradona o la Roma di Falcao. Non potevo vedere l’Inter come un nemico, è la prima italiana che mi ha voluto. Ronaldo è il n.1 assoluto? Ronaldo è il numero uno dei ragazzi d’oggi come io lo ero per gli juventini degli anni 80 e Sivori prima. Ronaldo o Messi? Due fenomeni totalmente diversi. Uno piccolo e svelto, l’altro alto e forte. Due giocatori meravigliosi da 15 anni, Ronaldo gioca più che altro per sé, Platini no. Io ero un centrocampista, dovevo gestire la squadra, in più ogni tanto facevo gol, diciamo ogni domenica… CR7 è una punta che pensa al gol.1-0, gol di CR7. Sarà appassionante. La Juve ha Ronaldo che è fantastico, fenomenale, decisivo dovunque, con quel fisico bestiale, quella testa, quell’atteggiamento professionale che lo fa giocare a 36 anni. Non avevo il suo fisico. Venivo da un infortunio, era successo l’Heysel, ero stanco. Il Barça mi voleva a tutti i costi, ma la famiglia avrebbe dovuto cambiare vita e città e non me la sono sentita.  CR7 l’ha fatto. Conosco poco Eriksen. Dybala sì e mi piace. Tantissimo. Fa parte della categoria di Maradona, Sivori, Neymar, può darsi abbia un po’ meno talento ma vediamo. Non è Ronaldo, non è Messi e non è un regista, ma un 10 che gioca da punta.Gli attaccanti possono essere anche sei, importante partecipino al gioco. E se due non difendono ce ne sono altri otto. Incredibile. Eccezionale. E la mentalità è di volere sempre di più, il decimo, e poi ancora. Le piace questo dominio? A me sì, se vince la Juve, perché l’amo. Ma se ami il calcio italiano è bene che ci siano anche altre a vincere. Fa sempre risultati, è primo e non si fermerà. Questa A è combattuta“.

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.