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Mazzarri:”A Napoli ho ottenuto il massimo”

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Walter Mazzarri prossimo avversario del Napoli al San Paolo e soprattutto ex tecnico azzurro ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Mattino, ecco i punti salienti:”Non so che accoglienza troverò al San Paolo ma è difficile immaginare le emozioni che proverò domenica sera quando entreremo in campo, spero solo che i napoletani si ricordassero i quattro anni di grande successo come li ricordo io, per me Napoli sarà sempre un ricordo speciale”.

– Ricordi Champions –“Un girone di ferro con la corazzata Bayern, il milionario Manchester City e il Villareal. Cominciammo con una grande prestazione a Manchester e un meritatissimo pareggio che rappresentò il viatico di quella che sarebbe diventata una storica qualificazione. Una sola sconfitta di misura a Monaco, contro i futuri vicecampioni d’Europa, e il sorpasso compiuto in casa contro la squadra di Mancini per avere sempre nelle nostre mani il nostro destino: vincere a Villareal come regolarmente facemmo per eguagliare gli ottavi di finale dell’epoca Maradona, anche se con una formula più complessa. Sì, davvero una grande impresa”.

-La delusione maggiore-“La sconfitta di Bologna, quella che l’anno dopo ci costò la qualificazione in Champions. Quella è l’unica sconfitta che proprio non sono riuscito mai a digerire: una partita sfortunatissima, increbile, tirammo cento volte in porta ma il pallone non voleva entrare. Ci rifacemmo con la vittoria della coppa Italia che aveva più significati: battemmo la Juve, una rivale storica, che in quella stagione non aveva perso neanche una partita, e fresca campione d’Italia. Avessimo vinto a Bologna avremmo centrato tutto in un’unica stagione: nuova qualificazione di Champions, coppa Italia e passaggio agli ottavi di Champions. Certo, fu una delusione momentanea anche l’eliminazione ai supplementari contro il Chelsea, dopo un doppio confronto nel quale avremmo meritato di più. Ho ancora l’urlo strozzato del mancato gol di Maggio che sarebbe valso il 4-1 al San Paolo e forse un’incredibile qualificazione contro coloro che sarebbero poi diventati i campioni d’Europa”.

-Che eredità ha lasciato?“Una squadra vera, competitiva e con una grande mentalità vincente, un parco giocatori importante e una grossa evoluzione su piano tecnico e tattico. Una grossa plusvalenza per la società fatta su giocatori che sono diventati dei campioni. I risultati ottenuti sono arrivati sempre rispettando i parametri economici della società. Durante la mia gestione ho sempre utilizzato e valorizzato tutto il materiale umano messomi a disposizione del club, facendo sempre i conti con una qualità complessiva non in grado di competere allo stesso livello su tutti e tre i fronti“.

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